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La curva glicemica in gravidanza è un esame del sangue che permette di misurare il livello degli zuccheri nel sangue (glicemia) e diagnosticare un eventuale diabete gestazionale, una malattia che, se non controllata, può avere conseguenze negative sulla salute del bambino. Consiste in tre prelievi di sangue, uno effettuato a digiuno e gli altri due dopo aver bevuto una soluzione dolce di glucosio (zucchero) e acqua. Se la glicemia supera le soglie considerate normali, in genere il ginecologo consiglia alla futura mamma di seguire un’alimentazione bilanciata e ipocalorica. Solo in un numero limitato di casi è necessaria la terapia con insulina.
Curva glicemica in gravidanza: come e quando si fa
Detta anche curva da carico orale di glucosio (OGTT), è uno degli esami della gravidanza che si esegue su donne che, per anamnesi familiare e personale, rischiano di sviluppare il diabete gestazionale. Si tratta di un semplice test che va eseguito dopo un digiuno di almeno otto ore, in genere al mattino e si svolge in tre fasi:
- Per prima cosa si esegue un prelievo di sangue per procedere alla misurazione della glicemia basale della futura mamma, ossia la concentrazione di glucosio nel sangue in condizioni di digiuno.
- Successivamente la donna viene invitata a bere in un breve lasso di tempo una soluzione composta da 75 grammi di glucosio sciolti in un bicchiere d’acqua.
- A distanza di 60 e di 120 minuti vengono eseguiti due nuovi prelievi di sangue, per verificare com’è variata la glicemia.
L’esame non è doloroso, ma può essere fastidioso: la soluzione di acqua e glucosio è molte dolce e alcune donne possono mal tollerarla. In alcuni casi, compaiono sintomi come nausea, vomito, giramenti di testa, che talvolta possono compromettere la buona riuscita dell’esame e costringere e ripeterlo in un altro giorno.
I periodi indicati per effettuare la curva glicemica in gravidanza sono due: tra la 16esima e la 18esima settimana o tra la 24esima e la 28esima settimana di gestazione. Sarà il medico a prescrivere l’esame e a decidere quando eseguirlo.
Chi deve farla
Le linee guida nazionali consigliano di eseguire la curva glicemica solo nelle donne che presentano fattori di rischio: Nel dettaglio, l’esame è suggerito a:
- donne di età maggiore o uguale a 35 anni;
- donne con diabete gestazionale in una precedente gravidanza (anche se una curva glicemica eseguita a 16-18 settimane di gravidanza era normale);
- donne con familiarità di primo grado (genitori, fratelli o sorelle) per diabete di tipo 2;
- • donne sovrappeso o obese prima della gravidanza (Imc – Indice di massa corporea/Body Mass Index maggiore o uguale a 25);
- • donne che in una precedente gravidanza hanno partorito un bimbo con peso alla nascita di 4,5 chili e oltre (bimbo macrosomatico);
- • donne provenienti da paesi ad alta prevalenza di diabete di tipo 2 (Asia meridionale, Caraibi, Medio Oriente).
I valori normali
La gestazione comporta tutta una serie di cambiamenti fisici, fra cui anche alcune variazioni dell’apparato endocrino e della produzione ormonale. Ecco perché i valori di riferimento della curva glicemica in gravidanza sono diversi da quelli utilizzati per valutare normalmente gli adulti. Nel dettaglio si considerano normali valori:
- inferiori a 92 mg/dl (milligrammi per decilitro) a digiuno
- inferiori a 180 mg/dl a distanza di un’ora dall’assunzione del glucosio
- inferiori a 153 mg/dl dopo due ore dall’assunzione del glucosio.
Quando preoccuparsi
Se la glicemia è uguale o superiore ai valori sopra indicati, occorre approfondire perché la donna potrebbe soffrire di diabete gestazionale. Indipendentemente dai risultati dell’esame, è importante comunque confrontarsi con il proprio ginecologo o la propria ostetrica, le uniche figure in grado di valutare la situazione alla luce delle caratteristiche specifiche del singolo caso.
Tutti i rischi
Si parla di diabete gestazionale quando l’aumento della glicemia a digiuno o dopo i pasti si osserva per la prima volta durante la gravidanza. I cambiamenti ormonali e l’aumento del peso in gravidanza che si verificano nei nove mesi possono alterare la produzione e la risposta all’insulina, l’ormone che permette al glucosio (zucchero) che circola nel sangue di entrare nelle cellule e nei tessuti per fornire loro energia. Se l’insulina non funziona come dovrebbe, le concentrazioni di glucosio nel sangue aumentano.
L’incremento della glicemia in gravidanza in genere non provoca sintomi, per questo si consiglia alle donne a rischio di eseguire un carico orale di glucosio. Se il diabete gestazionale non viene controllato adeguatamente, la gravidanza potrebbe complicarsi. Inoltre, potrebbe subentrare una macrosomia fetale, cioè il peso del bambino potrebbe essere troppo elevato e rendere necessario il parto cesareo o l’induzione del parto prima del termine. Infine, il bebè può avere un rischio aumentato di ipoglicemia dopo la nascita.
Come si controlla il diabete gestazionale
In presenza di diabete gestazionale, è fondamentale innanzitutto tenere sotto controllo la propria alimentazione, mangiando meno e meglio. Una dieta sana e bilanciata consente di normalizzare la glicemia in 8 donne su 10 con diagnosi di questa malattia. In linea di massima, si consiglia di limitare le calorie introdotte, privilegiando il consumo di verdure e di alimenti vegetali e riducendo quello di cibi grassi e dolci. Solo in una minoranza di donne è necessario ricorrere alla terapia insulinica per riuscire a ridurre la glicemia.