Il tampone vaginale alla ricerca dello Streptococco Beta-emolitico è un esame di laboratorio che ha lo scopo di accertare la presenza in vagina di questo batterio che può contagiare il bambino durante il parto. Per questo viene eseguito nell’ultima fase della gravidanza. Dai nuovi Lea del 2017, è offerto gratuitamente a tutte le future mamme in prossimità del parto, raccomandato in genere a 36-37 settimane, comunque dopo la 35a settimana.
La presenza nell’ambiente vaginale-rettale di questo batterio che vive normalmente nell’ambiente gastro-intestinale, in realtà abbastanza comune, non da alcun disturbo alla donna che spesso non si accorge nemmeno di essere infetta. È fondamentale però individuarne la presenza in vista del parto, perché nel passaggio lungo il canale vaginale, che accade appunto durante il parto, il bambino potrebbe infettarsi. Da notare che il rischio di contagiarsi in modo grave per il bimbo è molto basso ma se dovesse accadere, purtroppo, vi possono essere conseguenze anche molto pesanti, fino alla setticemia (infezione sistemica) e alla meningite.
In caso di esito positivo si somministra alla mamma un antibiotico specifico e si controlla il bimbo appena nato con un tampone a livello oro-faringeo e a livello delle orecchie per verificare che non abbia contratto l’infezione. In caso di esito positivo, però, anche il bebè viene immediatamente sottoposto a una terapia antibiotica, così da escludere le complicanze più negative.
Il tampone vaginale si effettua analizzando le sostanze prodotte dalla vagina con uno strumento, costituito da un apposito bastoncino che termina con un piccolo tampone. Non è doloroso e si effettua anche molto velocemente.