Gli esami del sangue in gravidanza: elenco di quelli da fare dalla 14 alla 27 settimana

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 21/02/2025 Aggiornato il 21/02/2025

Nel secondo trimestre continuano i controlli: tra gli esami del sangue da non dimenticare ci sono il tri-test, la curva glicemica ma anche toxo e rubeo test, per escludere infezioni pericolose per il feto.

Esami del sangue dalla 14 alla 27 settimana di gravidanza

Anche con il procedere della gestazione è importante che la donna si sottoponga ad alcuni controlli per essere sicuri che sia lei sia il bimbo stiano bene. Per esempio sono necessari alcuni esami del sangue dalla 14a alla 27a settimana di gravidanza, un periodo che corrisponde al secondo trimestre. Alcuni sono gratuiti, secondo quanto stabilito dal Dpcm del 2017 presentando la ricetta del ginecologo o del medico di medicina generale, che riporti il codice M + l’indicazione in numero della settimana di gravidanza. Vediamo quali sono gli esami da effettuare in questo periodo.

prelievo sangue

Dalla 14esima alla 18esima settimana

Nelle settimane tra la 14esima e la 18esima settimana si eseguono questi esami del sangue.

Tri-test

Detto anche triplo test, è un esame che misura i livelli, nel sangue della gestante, di tre sostanze: l’alfa-feto proteina (Afp), l’hCG totale o frazione libera, l’estrione (E3). Questi sono tre biomarcatori chimici che forniscono importanti indicazioni sullo stato di salute del feto.

  • L’Afp è prodotta dal sacco vitellino e dal fegato del feto e la quantità presente nel sangue materno deve rientrare in un certo range. Se i livelli sono elevati, è aumentato il rischio che il feto abbia difetti del tubo neurale, come l’anencefalia o la spina bifida. Se invece i livelli sono inferiori, ci potrebbero essere anomalie cromosomiche.
  • L’hCG o gonadotropina corionica umana viene prodotta dalla placenta. Se i livelli nel sangue materno sono elevati, ci potrebbe essere un aumentato rischio che il feto sia affetto da Sindrome di Down, mentre livelli ridotti possono indicare altre anomali cromosomiche o gravidanza a rischio.
  • L’estrione è un ormone estrogeno prodotto anche dalla placenta e dal fegato fetale. In gravidanza è normalmente piuttosto elevato e livelli bassi indicano un’aumentata possibilità che il feto sia affetto da anomali cromosomiche come la sindrome di Down e la sindrome di Edwards, oppure che abbia problemi di salute.

La combinazione dei risultati di queste tre sostanze fornisce quindi indicazioni sullo stato di salute del feto e sull’aumentato rischio di anomalie cromosomiche o problemi di sviluppo. Si tratta di un test utile e non è invasivo, ma è bene ricordare che non dà un risultato assolutamente sicuro, come succede con l’amniocentesi.

Riferisce solo se il rischio è aumentato e può dare falsi positivi o falsi negativi. In altre parole, se il risultato è negativo significa che è altamente probabile, ma non sicuro al 100 per cento, che il bambino sia sano. Al contrario, un risultato positivo non indica necessariamente che il feto abbia qualche anomalia, ma suggerisce eventuali approfondimenti, come appunto l’amniocentesi.

Curva glicemica

Chiamata anche curva da carico orale di glucosio, misura il livello di zuccheri nel sangue della gestante dopo aver assunto una soluzione contenente zucchero. A questa assunzione seguono alcuni prelievi a una certa distanza l’uno dall’altro, per valutare la risposta insulinica della donna.

Non è un esame che devono eseguire tutte le gestanti, ma solo quelle che presentano alcuni fattori di rischio, come per esempio: glicemia elevata (tra 100 e 125 mg/dl a digiuno) prima della gravidanza o nell’ultima misurazione sovrappeso o obesità storia familiare di diabete mellito precedente gravidanza con diabete gestazionale.

Rubeo test

È un esame che permette di capire se la donna rischia di contrarre in gravidanza la rosolia, una malattia infettiva che comporta molti rischi, poiché può causare danni a vista, udito e sistema nervoso del feto. Il Rubeo test ricerca le IgG e le IgM nel sangue materno per capire se la donna è immune oppure è a rischio. La presenza di IgG indica uno stato di immunità, mentre se queste immunoglobuline sono assenti vuol dire che la donna non ha mai contratto la malattia e allora è essenziale che eviti qualsiasi rischio di contagio. Se i livelli di IgM sono medio-elevati significano che l’infezione è recente.

Toxo-test

La Toxoplasmosi è una malattia infettiva dovuta a un batterio, il Toxoplasma gondii, che provoca sintomi simili a quelli di un’influenza. Nella donna in gravidanza, però, se l’infezione viene contratta soprattutto nei primi mesi riesce a raggiungere il feto perché supera la barriera della placenta. Può causare problemi allo sviluppo del bambino, quindi, se la donna non è immune deve adottare comportamenti per evitare di contrarre l’infezione, per esempio lavare sempre bene le mani, evitare la carne cruda e lavare con cura frutta e ortaggi. Il Toxo-test ricerca le IgM, anticorpi che si formano in caso di infezione in corso. È bene precisare che in questa fase della gravidanza il Toxo-test non è gratuito.

Da 19 settimane a 23 settimane + 6gg

Anche in questo periodo di esegue il Toxo-test in caso di sieronegatività, per la rilevazione della Toxoplasmosi.

Da 24 settimane a 27 settimane + 6gg

  • Toxo-test, sempre per la rilevazione di una eventuale infezione in corso, in caso di sieronegatività;
  • Curva glicemica, che si esegue in questo periodo (solitamente alla 24a settimana) nel caso in cui non sia stata eseguita prima, sempre nel terzo trimestre, tra la 14a e la 18a settimana.

Si fa anche l’esame delle urine

Oltre agli esami del sangue dalla 14a alla 27a settimana di gravidanza, in questo periodo è opportuno eseguire anche l’esame completo delle urine e l’esame colturale. L’esame delle urine valuta diversi parametri, come peso specifico, colore, presenza di globuli rossi e glucosio.

Permettono di capire se la donna sta bene, se i suoi reni funzionano o se ci sono problemi. Per esempio, la presenza di una proteina nelle urine (l’albumina) indica una possibile condizione di pre-eclampsia. L’esame colturale serve per individuare o escludere la presenza di batteri o altri microrganismi che possono causare infezioni delle vie urinarie, per esempio una cistite. Queste vanno debellate con farmaci specifici per evitare che possano raggiungere la placenta e quindi il feto.

In questo trimestre, inoltre, si effettua anche l’emocromo per valutare la quantità e la forma dei globuli rossi, il conteggio dei globuli bianche e delle piastrine, che danno importanti informazioni sullo stato di salute della gestante. Per qualsiasi dubbio sugli esami da eseguire in queste settimane, il ginecologo è sempre il primo referente.

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In breve

Tra gli esami del sangue dalla 14 alla 27 settimana di gravidanza troviamo il test di screening per le malattie cromosomiche, ma anche il Rubeo test e il Toxo-test per escludere infezioni pericolose per il feto.

 

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