Epilessia, la maggioranza delle donne ha figli sani

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 09/08/2016 Aggiornato il 09/08/2016

Sebbene il rischio di malformazioni resti più elevato (dal 4 al 6%) rispetto alla popolazione generale (2-3%), le donne affette da epilessia hanno in genere figli sani

Epilessia, la maggioranza delle donne ha figli sani

Buone notizie dal rapporto Eurap di cui si è recentemente discusso nel corso del 39° Congresso nazionale della Lega italiana contro l’epilessia (Lice): la maggior parte delle donne che soffre di epilessia partorisce figli sani.

I rischi restano

Dal rapporto emerge, però, che in ogni caso il rischio di malformazioni resta più elevato (dal 4 al 6%) rispetto alla popolazione generale (2-3%). In particolare, nel corso del workshop “Epilessia e donna”, durante il quale si è parlato dell’uso dei farmaci antiepilettici in gravidanza, si è messa in evidenza “l’elevata pericolosità della sospensione dei farmaci antiepilettici durante la gestazione, evento che non di rado viene attuato per paura o per errato consiglio quando la donna sa di essere incinta. Il tema delle possibili malformazioni è cruciale in questa situazione e i messaggi dal mondo medico non sono sempre aggiornati e si basano su vecchie credenze”, hanno spiegato gli esperti.

Fenobarbital e acido valproico

Particolare attenzione è stata dedicata ai possibili effetti che possono derivare per le donne incinte dall’uso di due farmaci antiepilettici, il fenobarbital e l’acido valproico: entrambi, infatti, hanno un rischio maggiore di malformazioni sul nascituro rispetto agli altri (l’acido valproico raggiunge valori intorno al 10%). “La riduzione delle dosi giornaliere di farmaco assunto – hanno spiegato gli esperti – ha però dimostrato di essere sufficiente a ridurre il tasso di rischio, riportandolo a valori simili a quello degli altri farmaci antiepilettici somministrati a dosi medie o elevate”.

30.000 nuovi casi all’anno

L’ epilessia è una malattia neurologica che colpisce 500 mila persone con 30 mila casi nuovi l’anno, in uguale misura uomini e donne. Tra gli elementi tipicamente “femminili” da considerare ci sono i rapporti tra ormoni e insorgenza delle crisi, la scelta dei farmaci antiepilettici e la loro interazione con la terapia contraccettiva, gli effetti dei farmaci antiepilettici sul metabolismo e sugli ormoni sessuali, l’influenza dell’epilessia sulla sessualità, sulla fecondità, sulla gravidanza, sulla menopausa e sul metabolismo osseo.

 

 
 
 

In breve

LA PRECAUZIONE DA SEGUIRE

Il valproato non deve essere utilizzato come primo farmaco in bambine, adolescenti, donne in età fertile o in gravidanza a meno che altri trattamenti abbiano dimostrato di essere inefficaci o non tollerati.

 

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