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Molti dei trattamenti per la psoriasi non sono stati studiati in gravidanza o allattamento: non esistono cioè studi scientifici su donne in attesa. Le donne che soffrono di psoriasi in gravidanza devono quindi affidarsi alla valutazione del dermatologo, per sapere come comportarsi con i farmaci da prendere. Nonostante la scarsità di studi specifici, infatti, ci sono diverse opzioni sicure per madre e figlio che possono essere valutate, partendo dalla gravità delle lesioni.
Sì alle creme, ni ai farmaci per bocca
Come prima linea di trattamento si possono adoperare creme emollienti, cortisoniche di media potenza e a base di calcipotriolo. Nei casi medio-gravi è indicata la terapia con ultravioletti B a banda stretta (fototerapia), mentre l’assunzione di farmaci per bocca deve essere attentamente valutata. Attenzione anche ai farmaci a base di retinoidi (derivato della vitamina A) che non soltanto non devono essere usati durante la gravidanza, ma dovrebbero essere sospesi almeno due anni prima di programmarne una, a causa del potenziale rischio di provocare malformazioni al feto.
Studi insufficienti
Per lo stesso motivo andrebbe evitato il metotrexate che, come i retinoidi, viene generalmente prescritto a persone con una forma di psoriasi grave o intermedia e a chi soffre di artrite psoriasica. Per le donne con forme gravi di psoriasi la ciclosporina utilizzata per brevi periodi può essere indicata nei casi in cui le future mamme non rispondono alla terapia locale e alla fototerapia. Anche i farmaci biologici di nuova generazione sono per ora sconsigliati per la psoriasi in gravidanza, per il fatto che non esistono sufficienti studi.
Serie conseguenze
Sul sito americano della National Psoriasis Foundation vengono forniti consigli mirati alle future mamme ma anche alle aspiranti madri: alcuni farmaci (comprese determinate creme) possono avere gravi conseguenze sulla salute del nascituro anche in fase molto precoce di gravidanza, quindi bisognerebbe sospenderli prima di provare ad avere un bambino.