Pressione bassa in gravidanza: più attenzione in estate

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 10/08/2020 Aggiornato il 10/08/2020

La pressione bassa in gravidanza è normale e in estate i valori possono scendere di più a causa del caldo. Ecco i sintomi da tenere sotto controllo e cosa fare per sentirsi subito meglio

Pressione bassa in gravidanza: più attenzione in estate

La pressione bassa è una situazione piuttosto comune tra le giovani donne e ancora di più in gravidanza. Con il caldo estivo, poi, i valori pressori tendono ulteriormente a calare, esponendo le gestanti a malesseri e svenimenti. La pressione bassa in gravidanza compare soprattutto nelle prime 24 settimane a causa dei normali mutamenti che si verificano nell’organismo femminile che si prepara ad accogliere e a far crescere il feto. 

I valori limite nei nove mesi

Il calo della pressione è legato all’aumento di progesterone, un ormone che ha la funzione di far attecchire l’embrione e di assicurare il buon andamento della gravidanza. Inoltre nei nove mesi si verifica un rapido passaggio di sangue tra arterie e vene dell’utero, per l’aumento del flusso sanguigno alla placenta. Questo provoca un abbassamento anche intenso della pressione arteriosa. Secondo la American Hearth Association, i valori normali di pressione si attestano tra 120-80 mmHg, ma in gestazione possono ulteriormente calare. Attorno a 100-70 mmHg i valori sono ancora accettabili, mentre si parla di pressione bassa quando i valori scendono ulteriormente, attorno ai 90-60 mmHg.

Più pericoli con il caldo

Durante i mesi estivi, la pressione bassa in gravidanza può scendere ulteriormente. Infatti, quando il clima esterno è caldo e afoso, per disperdere il calore in eccesso all’interno dell’organismo si attivano mediatori chimici che causano una vasodilatazione, cioè un aumento del diametro dei vasi sanguigni. Chi già soffre di pressione bassa va incontro a una debolezza ancora più intensa, perché il sangue, che già esercita una forza scarsa all’interno delle arterie, nei vasi dilatati scorre ancora più lentamente. I sintomi della pressione bassa in gravidanza sono abbastanza vaghi e possono essere confusi con i disturbi tipici dei nove mesi o, in estate, con i lievi malesseri legati al caldo. Possono comparire debolezza, capogiri, vertigini, vista offuscata, lieve confusione mentale.

Le conseguenze sul feto

La pressione bassa in gravidanza solo in rarissimi casi ha conseguenze serie, come morte fetale o nascita di un bimbo con peso basso: solitamente, infatti, queste situazioni sono legate anche ad altre cause non diagnosticate. Inoltre, l’ipotensione ha un valore protettivo sull’andamento della gestazione. È la pressione arteriosa eccessiva che, secondo gli esperti  può causare problemi e accompagnarsi a gestosi. Il rischio nella gestante ipotesa, oltre al malessere, è lo svenimento, soprattutto quando ci si alza rapidamente o si è state al sole o in un ambiente caldo. L’organismo per disperdere il calore aumenta la vasodilatazione, la pressione scende in fretta e si possono perdere i sensi. È possibile così procurarsi traumi dannosi anche per il bambino, soprattutto se subiti al torace o all’addome.

Rimedi semplici ma efficaci

Anche in assenza dei sintomi descritti, è essenziale misurare con regolarità la pressione, almeno una volta alla settimana: si può fare in farmacia oppure con le apparecchiature per uso domiciliare(), che sono precise e attendibili. Se la pressione scende al di sotto dei 90-60 mmHg, è bene parlarne con il ginecologo. Cure vere e proprie non esistono, perché la pressione bassa in gravidanza non è una malattia. Sono utili invece piccoli accorgimenti nello stile di vita. È bene evitare di alzarsi rapidamente dalla posizione seduta o sdraiata, non restare a lungo al sole o in luoghi troppo caldi. Si dovrebbe bere molto per aumentare la traspirazione, ricorrendo su consiglio del ginecologo a integratori con sali minerali. È bene anche indossare abiti ampi, di colore chiaro e in tessuto naturale, per favorire la buona circolazione e anche cercare di rinfrescare gli ambienti in cui si soggiorna. Solo in rari casi il ginecologo prescrive farmaci per alzare i valori pressori.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Alcuni cibi o bevande possono favorire un naturale aumento della pressione arteriosa. Frutta e verdura ben lavate non devono mancare perché ricche di potassio, che regola la pressione in modo naturale. Se la donna lo gradisce, anche un caffè è concesso perché ha la capacità di alzare leggermente la pressione. Attenzione, invece, al sale: un pizzico in più è ammesso, ma troppo causa ritenzione idrica e gonfiore, disturbi frequenti nell’attesa.

 

Fonti / Bibliografia

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