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Il mal di testa è un disturbo tipico della gravidanza causato anche dai cambiamenti ormonali che si verificano durante il periodo della gestazione. Per alleviarlo si possono migliorare le abitudini giornaliere e ricorrere a rimedi naturali. Nel caso in cui il mal di testa diventa persistente e si abbina a un innalzamento della pressione è bene avvisare il ginecologo, per capire se si tratta di un sintomo riconducibile a due malattie precise, ovvero la preeclampsia o la gestosi. Vediamo dunque sintomi, cure e quando preoccuparsi.
Mal di testa: tipologie principali
Anche durante i nove mesi le due forme più comuni di mal di testa sono l’emicrania e la cefalea tensiva. La prima causa attacchi ricorrenti, che si presentano con una frequenza e una durata variabili. Il dolore è intenso e di natura pulsante. Esordisce lentamente, in genere da un solo lato della testa, coinvolgendo più spesso la regione frontale sopra l’occhio. In un secondo momento, le pulsazioni si intensificano e finiscono con l’interessare anche tempie e vertice del capo.
La cefalea tensiva si manifesta come una morsa che stringe la testa a casco, dando origine al famoso “cerchio”. Gli attacchi durano da mezz’ora a una settimana. Sono causati per lo più da un’involontaria e continua contrazione dei muscoli di nuca, fronte, tempie, collo e spalle. Stress, ansia, depressione e turbamento nervoso sono considerati fattori scatenanti del mal di testa anche in gravidanza.
Cosa può provocare il mal di testa?
Il mal di testa è considerato una malattia femminile in quanto colpisce con maggiore frequenza le donne rispetto agli uomini, specie nel periodo fertile. La maggiore suscettibilità del sesso femminile potrebbe dipendere dall’assetto neuroendocrino e, in particolare, dalle oscillazioni ormonali che si verificano nell’arco del mese e nelle diverse epoche della vita. Il meccanismo di interazione non è ancora del tutto chiaro, ma sembra che gli ormoni femminili, in particolare estrogeni e progesterone, svolgano un ruolo importante nello sviluppo del problema.
Gli esperti ipotizzano che il brusco calo del livello di estrogeni che si verifica in alcune circostanze e in alcuni momenti della vita sia coinvolto soprattutto nella comparsa dell’emicrania. In concomitanza con il calo degli estrogeni si verifica una riduzione delle beta endorfine, sostanze prodotte dal cervello che svolgono un ruolo determinante nel ridurre la sensibilità al dolore. Di contro, aumentano l’ossido nitrico, che causa dolore, e le prostaglandine, sostanze che intervengono sia nell’induzione sia nel mantenimento del dolore alla testa e nelle modificazioni vascolari che sono alla base degli attacchi di emicrania. Anche i livelli di progesterone interferiscono sulla comparsa del mal di testa: quando sono alti, il disturbo compare con minore frequenza e intensità. Quando si abbassano la donna è più soggetta alla cefalea.
Quali sono i periodi più a rischio per il mal di testa?
Il legame fra livelli ormonali e mal di testa aiuta a spiegare perché il problema è più frequente in due momenti:
- prima del ciclo: scende il livello del progesterone, fenomeno che causa la cosiddetta “emicrania premestruale”. Inoltre, la ritenzione idrica tipica del periodo premestruale aumenta il dolore muscolare e intensifica il mal di testa;
- durante il flusso mestruale: con l’arrivo delle mestruazioni si verifica un brusco calo degli estrogeni. Secondo l’Ache (The American headache society committee on headache education), la società americana del mal di testa, almeno il 60% delle donne che soffrono di mal di testa lamenta un aumento del numero di attacchi di cefalea durante il periodo mestruale e il 10% riferisce di accusare crisi di emicrania solo in corrispondenza dei giorni del ciclo.
Perché viene il mal di testa in gravidanza?
All’inizio della gestazione
Nel primo trimestre di gestazione, a causa della tempesta ormonale che caratterizza questa fase, alcune donne possono sperimentare un peggioramento del mal di testa. Anche gestanti che non ne hanno mai sofferto prima potrebbero andare incontro a qualche attacco. Inoltre, in una piccola percentuale di casi, nei primi tre mesi può verificarsi un’emicrania con aura: anzi, in alcune donne la malattia compare per la prima volta proprio in questo periodo. Per aura si intendono alcuni sintomi che talvolta precedono e accompagnano l’attacco emicranico, come piccoli abbagliamenti, flash scintillanti, perdita della vista in un’area limitata dell’occhio, visione di macchie nere o di figure più complesse.
Verso il termine
Durante il secondo e il terzo trimestre, invece, di solito si ha un miglioramento, se non addirittura la regressione, del mal di testa, anche in donne che ne soffrono abitualmente. Infatti, il livello di estrogeni si mantiene alto e costante durante tutti gli ultimi mesi di gravidanza, per cui la problematica tende a non ripresentarsi. Tuttavia, alcuni fattori come dieta scorretta, consumo di alimenti particolari cui la futura mamma è suscettibile, stanchezza, stress, insonnia, disidratazione, anemia, mancanza di zuccheri, uso eccessivo del pc e degli altri dispositivi elettronici possono scatenare crisi dolorose in qualsiasi epoca.
Quando fare più attenzione?
Se il mal di testa in gravidanza è persistente e abbinato a un aumento della pressione occorre fare molta attenzione. In questo caso, infatti, potrebbe essere un campanello di allarme della preeclampsia o gestosi, una malattia tipica della gestazione, caratterizzata da un aumento delle proteine nelle urine e da rialzi pressori. Va tenuta sotto controllo perché mette a rischio sia la mamma sia il bambino. Per questo, è importante controllare spesso la pressione nel corso dei nove mesi.
Come far passare il mal di testa senza medicine?
Per combattere il mal di testa in gravidanza è fondamentale, innanzitutto, adottare alcune buone abitudini e cercare di evitare i fattori ambientali che possono scatenare il dolore. Ecco qualche consiglio utile
Cercare di rilassarsi
Lo stress è una delle principale concause delle cefalee. Per questo, è importante cercare di tenerlo sotto controllo. Esistono moltissime strategie utili in questo senso. Per esempio:
- imporsi delle piccole pause dalla vita frenetica. Possono anche bastare 15 minuti al giorno di riposo. L’importante è concedersi dei momenti di svago, prima ancora di giungere allo stremo delle forze;
- iscriversi a un corso di yoga per gestanti o di altre tecniche rilassanti. L’importante è scegliere un’attività che piaccia;
- praticare un’attività fisica almeno tre volte alla settimana e/o camminare almeno 30 minuti al giorno. Il movimento, infatti, aiuta a scaricare le tensioni e aumenta la produzione degli ormoni del buon umore, le endorfine.
Regolarizzare i ritmi sonno-veglia
Dormire troppo o troppo poco altera i ritmi naturali di sonno e veglia e, di conseguenza, la produzione di alcuni neurotrasmettitori, che hanno un ruolo chiave nel controllo della cefalea. Per questo è bene cercare di andare a dormire e alzarsi sempre alla stessa ora, dedicando almeno sei-sette ore al riposo notturno. Per favorire il sonno, è utile:
- evitare di fare riposini, così la sera successiva si farà meno fatica a prendere sonno anche se di giorno ci si sente stanchi, magari perché la notte precedente si è dormito poco;
- non mangiare piatti troppo elaborati o molto ricchi di grassi a cena perché richiedono una digestione laboriosa;
- limitare la carne: contiene un aminoacido, la tirosina, che interviene come stimolante dei processi mentali e ostacola il rilassamento;
- preferire verdure, pasta e riso a cena: insieme alle banane, sono ricchi di un precursore della serotonina, sostanza che a livello cerebrale induce il sonno e ha un effetto sedativo;
- concedersi una pausa di relax, tenendosi lontano dagli stimoli (come la Tv) prima di andare a letto;
- non rimanere nel letto a innervosirsi quando non si riesce proprio a dormire: meglio alzarsi, leggere un libro o prepararsi una tisana;
- mantenere la temperatura intorno ai 18- 20 gradi in camera da letto con un tasso di umidità pari a circa il 45 per cento;
- eliminare le sostanze eccitanti come caffè e tè alle 18: stimolano il sistema nervoso e possono quindi ostacolare il rilassamento.
Limitare gli effetti nocivi del computer
Se si lavora al computer, per evitare che il dispositivo si trasformi in un alleato del mal di testa, può essere utile:
- fare una pausa di qualche minuto ogni due ore, anche solo guardando altrove;
- sistemare il monitor di fronte o perpendicolarmente alla fonte luminosa principale;
- posizionare il monitor a 50-70 centimetri di distanza dalla sedia e di fronte a sé: in questo modo gli occhi non si affaticano;
- cercare di non usarlo ancora una volta tornati a casa se si lavora per molte ore al pc;
- limitare l’uso di tablet e smarthphone, la cui illuminazione può risultare fastidiosa. In ogni caso, meglio non usarli al buio.
Seguire una dieta sana
In gravidanza è sempre bene seguire una dieta sana e a maggior ragione se si soffre di mal di testa. In linea di massima, è consigliabile mangiare molta frutta e verdura, limitare i grassi, preferire gli alimenti di stagione. Ricordarsi anche di bere molto spesso per combattere la disidratazione. Per tutte le mamme vale poi la regola di fare almeno quattro pasti al giorno. Non bisogna dimenticare, infatti, che la cefalea può comparire per una diminuzione di zuccheri nel sangue. Attenzione, infine, ai cibi freddi perché possono scatenare crisi dolorose. Il magnesio è il miglior integratore da assumere, perché distanzia le crisi di cefalea, evita all’episodio acuto di raggiungere l’acme e in gravidanza aiuta anche l’utero a rimanere morbido, evitando le contrazioni.
Correggere la postura
Anche i vizi di postura possono essere fattori aggravanti la cefalea, in particolare quella tensiva. Ecco perché è importante correggerli. Per esempio, se la donna lavora seduta, deve assicurarsi che tutta la colonna vertebrale aderisca perfettamente allo schienale e usare una sedia con i braccioli per scaricare il peso delle braccia. In macchina, invece, deve guidare stando abbastanza vicina al volante, con le ginocchia quasi a livello delle anche e con i gomiti leggermente piegati. Mentre guarda la Tv deve sistemarsi di fronte allo schermo, in modo da non essere costretta a ruotare il capo e il collo per seguire le immagini.
Cure naturali
Oltre ad adottare buone abitudini, per combattere e prevenire il mal di testa si può ricorrere anche a cure non farmacologiche, come tecniche di rilassamento, massaggi, agopuntura, shiatzu, osteopatia. Il miglior massaggio è il craniosacrale, delicato in gravidanza, perfetto per la cefalea muscolotensiva: poco premuto e molto dolce, viene esercitato soprattutto sulla testa e sul collo. Possono essere d’aiuto anche le cure naturali (omeopatia e fitoterapia). L’importante è rivolgersi a medici esperti, che consiglino rimedi adeguati alla situazione e allo stato di gravidanza. Se la situazione non migliora con nulla, si può utilizzare il paracetamolo, solo previo consenso del ginecologo.
Se il mal di testa è insopportabile può essere utile sdraiarsi al buio e riposare. Per combattere le contrattura muscolari, poi, possono essere indicati dei massaggi locali e degli esercizi di ginnastica. È anche possibile fare un impacco caldo alla base della nuca o farsi massaggiare il collo, le spalle e i muscoli del dorso. In caso di congestione dei seni paranasali, invece, sono utili gli impacchi freddi intorno agli occhi e al naso.