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Si parla di iperemesi quando la nausea è accompagnata anche da vomito intenso e da perdita di peso significativa tali da mettere a rischio la gravidanza. Ecco come distinguere la semplice nausea, anche se molto fastidiosa, dall’ipermesi.
È nausea se:
- si verificano episodi di nausea e di vomito, ma sporadicamente e non creano problemi per mangiare e bere ed effettuare le normali attività quotidiane, anche se causano un po’ di malessere;
- il disturbo solitamente viene superato dopo il primo trimestre di gravidanza, seguendo alcune semplici regole alimentari;
- la perdita di peso in genere non supera i due chili, due chili e mezzo (mentre diventa preoccupante se supera i cinque chili).
È iperemesi gravidica se:
- gli episodi di nausea e vomito sono ripetuti e talmente violenti da impedire di mangiare e di bere, con il rischio di disidratazione;
- la futura mamma è costretta a stare quasi sempre a letto; soffre di dolori addominali, iperacidità, esofagite da reflusso, disidratazione;
- il vomito (che in questo caso è molto frequente) può contenere sangue o bile;
- sia il vomito sia la nausea possono proseguire ben oltre il primo trimestre, anche fino al parto;
- i farmaci e le cure comuni non risolvono il problema;
- la perdita di peso è notevole: arriva anche a nove chili e oltre (dai 400 ai 900 etti alla settimana).
Le cure più adatte
È importante intervenire subito, prima che le condizioni della futura mamma siano talmente serie da pregiudicare la sua salute e quella del feto. È necessario il ricovero ospedaliero immediato. Per aiutare il fisico debilitato, la donna viene tenuta a riposo, nutrita e idratata con flebo endovenose contenenti glucosio ed elettroliti. Vomito e nausea sono tenuti sotto controllo con farmaci antiemetici.