Gonfiori e gambe pesanti in gravidanza

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/01/2015 Aggiornato il 12/02/2020

La sensazione di pesantezza e tensione alle gambe è un segnale caratteristico della stasi venosa, il rallentamento del flusso sanguigno dalla periferia dell’organismo, cioè dai piedi verso il cuore

gambe gonfie circolazione

Le vene sono vasi sanguigni dotati al loro interno di valvole naturali, dette “a nido di rondine”, che consentono un flusso unidirezionale dal basso verso l’alto, conferendo al sangue una spinta sufficiente a contrastare la forza di gravità. Ogni valvola si apre per lasciar passare un certo quantitativo di sangue e si chiude subito dopo per impedire che refluisca all’indietro. 

Quando le vene non funzionano bene

Se, però, le valvole non funzionano più bene e si sfiancano, le vene perdono tono ed elasticità (stasi venosa). Di conseguenza, il sangue fatica a risalire e tende a ristagnare all’interno dei vasi (in primo luogo dei capillari, i canalini più periferici del sistema circolatorio). Risultato: le pareti delle vene e dei capillari finiscono per cedere e dilatarsi.

Non solo. A causa del logoramento delle pareti dei vasi venosi e dei capillari, la parte fluida del sangue (siero) fuoriesce e si accumula nei tessuti, provocando il classico gonfiore, delle gambe (e talvolta anche delle mani).

Si può così innescare un circolo vizioso: maggiore è la stasi venosa, più si determina lo sfiancamento delle vene (cioè l’indebolimento e la dilatazione) e la difficoltà di risalita verso l’alto del sangue.

A questo punto, si può andare incontro al rischio di insufficienza venosa, una malattia delle gambe caratterizzata da:

  • gonfiori (detti edemi in termini medici), soprattutto la sera, localizzati in particolare ai polpacci e alle caviglie;
  • crampi muscolari notturni (soprattutto ai piedi, ai polpacci e alle cosce);
  • capillari (vasi sanguigni sottilissimi) dilatati, di colore viola o bluastro;
  • vene varicose, dette anche varici (cordoncini bluastri ben visibili e in rilievo)
  • dolore alle gambe causato dalla stasi venosa.

Che cosa succede in gravidanza

Si calcola che quasi la metà delle future mamme vada incontro, nell’arco dei nove mesi, a problemi vascolari alle gambe (presenza di gonfiori, vene varicose o capillari visibili).

Il disturbo è favorito dall’azione degli ormoni e in particolare del progesterone, che, provocando il rilassamento della muscolatura (necessario per permettere lo sviluppo del feto) contribuisce a dilatare anche le pareti dei vasi. Ecco come il disturbo evolve durante i nove mesi.

Nel primo trimestre. Spesso le varici tipiche della gravidanza compaiono fin dai primi tre mesi. L’origine è ormonale: l’accresciuta produzione di progesterone e di estrogeni (ormoni tipici della gravidanza) favorisce la dilatazione delle vene e la perdita di elasticità. In questo modo il sangue fatica a risalire dagli arti inferiori al cuore.

Nel secondo trimestre. I disturbi alle gambe diventano più intensi a partire dal quarto mese, anche perché aumenta la quantità di sangue in circolo per le esigenze nutritive del feto. L’incremento di volume di sangue sottopone a uno stress ulteriore le vene, dilatandole e rendendo più difficoltoso il ritorno del sangue.

Nel terzo trimestre. Nei tre mesi immediatamente precedenti al parto, a incidere sulla circolazione del sangue interviene l’ingrossamento dell’utero che comprime le vene del bacino (dette iliache), passaggio obbligato del sangue proveniente dagli arti inferiori, ostacolandone la risalita al cuore. Quasi sempre i gonfiori e le varici si attenuano o si risolvono una volta nato il bebè. 

Il caldo accentua il problema

Con l’arrivo della stagione estiva i disturbi alle gambe tendono ad accentuarsi, in quanto anche la temperatura elevata fa dilatare i vasi sanguigni, acuendo il gonfiore. Pertanto la futura mamma, già esposta a questo problema a causa della gravidanza, risente del problema in maniera più marcata.

Per avere sollievo, è utile eseguire pediluvi e spugnature di acqua fredda partendo dai piedi e risalendo verso le cosce: il cambio improvviso di temperatura costringe i capillari dilatati a restringersi, ripristinando in questo modo la corretta circolazione del sangue.

I rimedi antigonfiori

Anche se si tratta di un fenomeno tipico della gravidanza, la sensazione di pesantezza alle gambe può risultare davvero fastidiosa. Per stare meglio, è possibile ricorrere a prodotti specifici da applicare quotidianamente sulle gambe con un leggero massaggio. Si tratta di cosmetici che possono essere utilizzati anche nei nove mesi di gravidanza, in quanto sono a base di sostanze vegetali che non danneggiano il feto.

Questi prodotti antifatica, disponibili in gel, crema o anche in spray, aiutano a ritrovare la leggerezza grazie alle sostanze naturali che contengono, come:

  • l’escina (un derivato dell’ippocastano con potere antinfiammatorio), in grado di tonificare i tessuti venosi e migliorare la circolazione sanguigna periferica,
  • il mentolo, che dona un’azione rinfrescante e rivitalizzante.

Per assicurare efficacia a questi trattamenti è necessaria un’applicazione corretta: bisogna spalmare il prodotto su tutta la gamba e praticare un leggero massaggio, partendo dal basso verso l’alto (cioè dal piede verso la coscia), con il palmo delle mani, così da favorire la risalita del sangue.

Consigli utili

Quando si avvertono pesantezza e gonfiore alle gambe, significa che in quel momento l’organismo ha una ridotta capacità di pompare dal basso verso l’alto il sangue che così ristagna negli arti inferiori. Per ripristinare il giusto flusso si possono adottare piccoli accorgimenti, come per esempio:

  1. tenere le gambe sollevate: se il lavoro costringe a stare molto tempo in piedi, senza muoversi, o troppo a lungo sedute, la sera a casa è preferibile tenere le gambe sollevate in modo da facilitare il ritorno venoso e migliorare la circolazione. È bene anche dormire ponendo un cuscino sotto il materasso ai piedi del letto;
  2. fare attività fisica: il movimento, in genere, migliora la circolazione sanguigna e aiuta a sgonfiare le gambe. L’attività fisica, infatti, stimola l’azione di pompa muscolare, cioè la pressione che i muscoli esercitano sulle vene, così da favorire la risalita del sangue dal basso verso l’alto. Tra le attività più indicate per la salute delle gambe in gravidanza, ci sono il nuoto, la bicicletta e le passeggiate a piedi. L’importante è una pratica del movimento costante e regolare, per almeno mezz’ora al giorno. Quando ci si trova al mare, inoltre, è consigliabile camminare tenendo le gambe in acqua, così da sfruttare l’effetto stimolante del freddo e delle onde;
  3. Eseguire esercizi di ginnastica dolce. Per esempio, sdraiate su un tappetino, fare il movimento della bicicletta pedalando in aria. Se si sta a lungo in piedi, alzarsi sulle punte e molleggiare per qualche secondo, riappoggiando poi la pianta del piede sul pavimento.
  4. evitare le posizioni sbagliate come quella di sedersi con le gambe accavallate, che ostacola la risalita del sangue dai piedi al cuore. Per non rallentare la circolazione è necessario alzarsi e camminare ogni mezz’ora per qualche minuto;
  5. vestire comode: per non intralciare dall’esterno la circolazione sanguigna è bene evitare gli abiti attillati che stringono le gambe o l’addome. Pantaloni larghi e abiti morbidi sono l’ideale durante la gravidanza soprattutto in estate, quando il caldo fa dilatare le vene e rallenta il ritorno venoso;
  6. usare scarpe con tacco medio: le calzature ideali hanno un tacco di circa tre-quattro centimetri, mentre quelle troppo alte o troppo basse non aiutano la circolazione. In estate, poi, è bene evitare di indossare le scarpe da ginnastica tutto il giorno, in quanto possono creare un ambiente caldo-umido che favorisce la dilatazione delle vene;
  7. seguire una dieta equilibrata: alle gambe fa bene anche un’alimentazione sana e regolare. Più precisamente, è consigliabile limitare i grassi e consumare abbondanti quantità di verdura e frutta. Il regolare consumo di fibre, aiuta anche a prevenire la stitichezza che è un fattore indiretto di rischio per le gambe (“sforzarsi” fa dilatare le vene). È importante anche condire le verdure crude con succo di limone, un ottimo tonificante per le vene;
  8. ridurre l’uso del sale e bere almeno un litro e mezzo al giorno di acqua oligominerale per favorire la diuresi e il riassorbimento dei gonfiori.
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