Diabete e obesità: c’è la prova che danneggiano mamma e bebè

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 30/10/2017 Aggiornato il 30/10/2017

Diabete e obesità nei nove mesi possono provocare danni a mamma e bambino. Lo si sapeva ma ora c'è anche una prova diretta: un particolare tipo di cellule, le staminali mesenchimali, si modificano (in peggio)

Diabete e obesità: c’è la prova che danneggiano mamma e bebè

Pericolo diabete e obesità in gravidanza. Le cellule staminali provano la presenza di danni per mamma e bambino: è quanto sostiene uno studio della Società italiana di diabetologia. Si tratta di una scoperta importante che potrebbe portare a prevenire gli effetti negativi di queste due problematiche sulla salute di madre e figlio.

Le complicazioni si sommano

Diabete e obesità in gravidanza rappresentano due condizioni metaboliche sfavorevoli per il normale sviluppo del bambino. Una condizione di obesità già presente prima di affrontare la gravidanza e l’eccessivo aumento di peso durante la gestazione, soprattutto se complicato dal diabete gestazionale, si associano a conseguenze sfavorevoli sia per la madre sia per il bebè.

Dal parto pretermine ai disturbi a lungo termine

Gli effetti negativi peggiori per diabete e obesità in gravidanza sono rischio di parto pretermine, ricorso a parto cesareo, aumentata mortalità perinatale, maggiore frequenza di peso alla nascita superiore a 4 chili e difetti dello sviluppo. Non solo. Le alterazioni metaboliche materne, condizionando l’ambiente uterino, possono influenzare lo sviluppo fetale che proseguirà fino alla vita adulta e condizionerà il rischio metabolico  con la possibilità di sviluppare disturbi metabolici a lungo termine.

Studiate le staminali

Per dimostrare che le cellule staminali svelano i danni di obesità e diabete in gravidanza per mamma e bambino, lo studio ha analizzato, in un gruppo di 504 donne affette da diabete gravidico, gli effetti di un trattamento a base di controllo glicemico e dieta, in grado di ridurre notevolmente la frequenza di complicanze neonatali. Gli autori sono andati ad analizzare le variazioni presenti in un tipo particolare di cellule, le staminali mesenchimali cordonali del gel di Wharton, localizzate nell’interfaccia materno-fetale e isolabili in modo non invasivo.

Cellule meno plastiche

L’analisi di queste cellule ha dimostrato una ridotta plasticità differenziativa (minore capacità di trasformarsi nei vari tipi di cellule di cui l’organismo ha bisogno), di queste staminali rispetto a quelle di gestanti in condizioni sane e in peso forma. Le cellule staminali mesenchimali, infatti, sono in grado di produrre diversi tipi di cellule del tessuto scheletrico, come la cartilagine, le ossa e il grasso.

 
 

Da sapere

 

ATTENZIONE AL DIABETE GESTAZIONALE

Il diabete gestazionale è un disordine metabolico associato a fenomeni infiammatori che può essere determinato da uno stile di vita non corretto in donne che presentino alcuni fattori di rischio quali un precedente stato di sovrappeso, obesità, familiarità per diabete mellito, età avanzata. È importante riconoscerlo preventivamente per impostare la giusta terapia, a salvaguardia della salute della mamma e del bambino. Pur risolvendosi al momento del parto, il diabete gestazionale rappresenta un fattore di rischio, per la donna, di futuro sviluppo di diabete mellito tipo 2.

 

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