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Che cosa sono e quando si manifestano
I crampi sono delle fastidiose, involontarie e improvvise contrazioni di un muscolo o di una fascia muscolare che provocano un dolore acuto e ben localizzato (simile a una forte fitta).
Di solito colpiscono gli arti inferiori (cosce, polpacci e piedi) e si manifestano con un irrigidimento improvviso della muscolatura. Tendono a sparire spontaneamente nel giro di un minuto senza causare effetti negativi sui muscoli: ciò non toglie che siano molto fastidiosi in particolare se, come avviene più di frequente, compaiono di notte durante il sonno. I crampi in gravidanza si manifestano soprattutto intorno al settimo-ottavo mese, la donna può avvertirli piuttosto spesso.
Le donne che ne soffrono possono prevenire questo fastidio camminando una quindicina di minuti prima di coricarsi e svolgere degli esercizi di stretching muscolare agli arti inferiori concentrandosi anche sulle caviglie e sulle dita dei piedi.
All’origine un deficit di sali minerali che servono allo sviluppo del feto
I crampi in gravidanza sono dovuti principalmente a una carenza di sali minerali (potassio, calcio, sodio e magnesio) tipica di questo periodo della vita della donna: queste sostanze vengono infatti utilizzate dal feto per svilupparsi.
A favorirne la comparsa contribuisce anche il rallentamento della circolazione sanguigna caratteristico dei nove mesi di attesa. In particolare, il più alto livello di progesterone (ormone della gravidanza) nel sangue della gestante, determina un generale rilassamento di organi e tessuti e una dilatazione delle vene che ostacola il flusso di sangue dal basso verso l’alto (ritorno venoso). Negli ultimi tre mesi poi, la pressione che esercita l’utero ingrossato, rende ancor più difficoltosa la circolazione aumentando ulteriormente la frequenza dei crampi in gravidanza.
Come farli cessare rapidamente
Per farli passare più in fretta e ridurre la sensazione di dolore, si possono mettere in atto alcuni semplici accorgimenti da calibrare in base alla zona colpita dal crampo:
– coscia: farsi praticare un massaggio vigoroso sulla zona sofferente con un movimento che va dal basso verso l’alto;
– polpaccio: appoggiare il piede su una superficie fredda, stringendo la caviglia con una mano e massaggiando il muscolo interessato con l’altra;
– piede: piegarlo in avanti e all’indietro e, con l’aiuto di una mano, tendere l’alluce verso il corpo. Si può, poi, applicare del calore sull’area interessata: serve per riattivare la circolazione sanguigna.
Giocare d’anticipo con i cibi giusti e l’attività fisica
Per diminuire il rischio che il disturbo compaia o, quantomeno, ridurne la frequenza, è importante innanzitutto aumentare il consumo di cibi ricchi di potassio e magnesio (come ortaggi a foglia verde, pomodori, legumi freschi, patate, banane, kiwi, frutta secca e lievito di birra), di latte e derivati e di carne e pesce.
In più, è buona regola praticare con costanza un’attività fisica in linea con le condizioni della gestante: sono consigliati il nuoto e le lunghe passeggiate (soprattutto la sera dopo cena e prima di andare a letto), che favoriscono la circolazione sanguigna oltre a mantenere tonica e attiva la muscolatura.
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