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Un disturbo del sonno
La Sindrome delle gambe senza riposo (Rls, dall’inglese “Restless less syndrome”) è un disturbo motorio del sonno che interessa circa il 5 per cento della popolazione italiana, in prevalenza femminile (le donne colpite sono circa il doppio degli uomini). In genere, si evidenzia tra i 35 e i 45 anni, anche se meno di frequente può manifestarsi anche prima e, solo raramente, sin dall’infanzia. Per lo più si presenta in forma lieve, ma in diversi casi arrivare a pregiudicare in modo rilevante la qualità della vita di chi ne è colpito.
Ancora incerte le cause
L’origine della Sindrome delle gambe senza riposo è ancora oggetto di ricerche, ma si ritiene che a determinarla concorrano cause diverse. Più precisamente esiste una forma ereditaria che colpisce persone della stessa famiglia; per questo i ricercatori stanno cercando di identificare il gene o i geni responsabili. All’origine del disturbo possono esserci anche altre malattie come, per esempio, neuropatie periferiche delle mani e dei piedi e insufficienza renale o la gravidanza: in questi casi si parla di Rls secondaria.
La gravidanza può favorirla
La gravidanza tende a favorire la comparsa della Rls, in particolare durante l’ultimo trimestre di attesa. Un altro dato significativo riferito da studi scientifici in merito è il ridotto livello di ferro riscontrato nel sangue delle donne con Rls: una delle possibili cause all’origine della sindrome sembra, in effetti, corrispondere proprio alla carenza di ferro associata agli squilibri ormonali tipici dell’attesa.
Dolore, formicolio o prurito
Una spiacevole sensazione d’irrequietezza alle gambe (talora accompagnata da dolore, formicolio o prurito) è il sintomo principale della Sindrome delle gambe senza riposo. Queste manifestazioni si evidenziano e s’intensificano durante le ore notturne, disturbando il sonno, e a riposo e vengono alleviate proprio attraverso il movimento delle gambe che tende appunto a divenire un impulso irrefrenabile. Questa condizione riduce la qualità del sonno: sembra, infatti, che circa l’80% di chi soffre di Rls durante la notte muova le gambe e che, in contemporanea, si verifichino dei microrisvegli ogni 20-30 secondi circa.
Integratori di ferro
Sulla base della descrizione dei sintomi e della loro intensità e frequenza, il medico verifica innanzitutto che si tratti in effetti di Rls, non esistendo test di laboratorio che forniscano una diagnosi certa. Riguardo al trattamento, se come accade spesso quando la paziente è una gestante, il disturbo è connesso a una carenza di ferro, il ginecologo può prescriverle integratori specifici. È invece da evitare l’uso di farmaci di norma indicato nella cura di questa sindrome (quali dopaminergici, sedativi o antidolorifici). Solo nei casi più seri, può essere prescritto il clonazepam a basse dosi, valutando attentamente il rapporto rischio-beneficio.