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Per prevenire le carie, non è mai troppo presto. In gravidanza e fin dai primi mesi di vita, occorre curare sempre con la massima attenzione l’igiene orale. Ecco come.
Nei nove mesi
L’igiene orale fa parte delle misure di prevenzione che ogni futura mamma dovrebbe adottare prima, durante e subito dopo la gravidanza. Il consiglio rivolto alle mamme in attesa da Stefania Piscicelli, vicepresidente regionale del Lazio dell’Unione nazionale igienisti dentali, è quello di sottoporsi a una visita odontoiatrica e, se necessario, ad almeno una seduta di igiene orale professionale.
Sì ai trattamenti orali anche in gravidanza
Non è vero infatti che le gestanti non si possano curare i denti: su indicazione dell’odontoiatra possono subire anestesie e prendere antibiotici, senza rischi.
Non si perdono i denti… se li si curano
Un altro mito da sfatare è che in gravidanza si perdano i denti. È vero che le modificazioni della dieta, nausee, vomito e quelle ormonali creano dei cambiamenti a livello del cavo orale che possono aumentare il rischio di carie e di infiammazioni gengivali. Ma è anche vero che questi rischi si annullano con una corretta igiene orale e con delle opportune accortezze. Curare i denti significa contrastare il proliferare dei batteri e l’insorgere di carie e infiammazioni gengivali: se trascurata, un’infiammazione delle gengive può degenerare in gengivite e poi in parodontite.
Attenzione alle complicanze nel feto
Alcuni studi evidenziano che i problemi parodontali trascurati potrebbero favorire complicanze come una maggiore probabilità di avere nascite pre-termine o bambini con scarso peso alla nascita. Una bocca sana vuol dire anche ridurre il rischio di trasmettere i batteri al neonato.
Cure alle gengive dei neonati
Per quanto riguarda l’igiene orale dei neonati, bisogna prendere una garza imbevuta di soluzione fisiologica e passarla sulle gengive e nel cavo orale. Attenzione a biberon, ciucci e dito in bocca, che, dopo i tre anni, possono alterare la crescita delle ossa mascellari e il posizionamento dei denti.
Le abitudini sbagliate
Mai, per esempio, prendere il ciuccio caduto in terra, passarselo in bocca e darlo al figlio, con l’idea di averlo sterilizzato: in realtà così la mamma trasmette i suoi batteri al piccolo. Per pulire il ciuccio, bisogna lavarlo come d’abitudine. La tentazione di tranquillizzare il nostro bambino con biberon di tisane zuccherate, camomille e succhi di frutta è forte, ma è proprio questa cattiva abitudine che favorisce la creazione di un ambiente acido e la conseguente proliferazione dei batteri, causa della carie. Esiste addirittura una vera e propria forma di carie da biberon che colpisce i dentini da latte e che riguarda i bambini tra i 2 e i 3 anni.
Per i primi dentini
Quando poi spuntano i primi dentini si può usare lo spazzolino senza dentifricio finché il bambino non è in grado di sciacquare la bocca. Infine quando il bambino è in grado di lavarsi i denti da solo è bene che lo faccia con la supervisione dei genitori, anche fino ai 10-12 anni.