Bruciore di stomaco in gravidanza: come alleviarlo

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 13/09/2024 Aggiornato il 13/09/2024

E' un sintomo molto comune in gravidanza, sia nelle prime settimane, a causa degli sbalzi ormonali, sia nel secondo e soprattutto nel terzo trimestre per le dimensioni dell'utero che preme sullo stomaco. Consigli e i rimedi per tenere il fastidio sotto controllo.

bruciore stomaco in gravidanza

Il bruciore di stomaco è un disturbo comune in gravidanza, soprattutto nell’ultimo trimestre. Accanto a cause che si legano alle variazioni ormonali tipiche del periodo (soprattutto l’aumento del progesterone), a determinare la pirosi gastrica, termine con cui si indica il bruciore di stomaco, è soprattutto il fatto che il feto ingrossandosi negli ultimi mesi dell’attesa preme sul tratto digerente. Il disturbo in ogni caso non compromette in nessun modo la salute né della mamma né del nascituro, ma può risultare comunque molto fastidioso. E’ utile quindi mettere in atto una serie di strategie che possano prevenirlo: controllare quello che si porta in tavola, assumere le giuste posture e ricorrere a rimedi naturali come lo zenzero, la malva, la camomilla che possono essere d’aiuto nell’attenuarlo. Nonché chiedere consiglio al ginecologo per un’eventuale prescrizione farmacologica.

I sintomi nelle prime settimane di gravidanza

Anche donne che non ne hanno mai sofferto prima possono accusare bruciore di stomaco durante la gravidanza. Con questo termine si intende la risalita nell’esofago (l’organo a forma di tubo che collega la gola con lo stomaco) di liquidi acidi provenienti dallo stomaco. Questo non significa che sia presente una quantità eccessiva di acidi: il problema si lega infatti a un mal funzionamento del cardias (la valvola che mette in comunicazione l’esofago con lo stomaco), dovuto all’azione del progesterone, che rilassa l’utero, ma anche gli altri organi e tessuti.

Quando si mangia, questa valvola si apre per far passare il cibo dall’esofago allo stomaco e si richiude subito dopo. Se però il cardias risulta rilassato e non si chiude bene, il cibo, mescolato agli acidi che servono per la digestione, risale nell’esofago producendo bruciore. Mentre le pareti gastriche, infatti, sono ricoperte da una mucosa resistente agli acidi, lo stesso non si può dire per l’esofago, che, in assenza di questa naturale protezione, si infiamma e “brucia”, determinando la pirosi gastrica, quella cioè che viene comunemente indicata come bruciore di stomaco. L’acidità è quindi il sintomo più comune con cui appare solitamente il reflusso.

Si tratta di una manifestazione tipica nel primo trimestre di gravidanza, che può avere un’origine nervosa e legarsi quindi alle ansie e alle preoccupazioni che possono accompagnare le prime settimane di attesa. Il bruciore in questo caso può risultare particolarmente fastidioso perché può peggiorare la nausea e il vomito tipici dei primi periodi di gravidanza.

I sintomi nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza

In alcuni casi i fastidi legati al bruciore di stomaco si manifestano già dalle prime settimane di attesa, ma per la maggior parte delle future mamme il periodo critico è il terzo trimestre. Si ritiene infatti che la frequenza del bruciore di stomaco durante la gravidanza sia correlata in maniera diretta alle settimane di gestazione: il 22% dei casi si registra nel primo trimestre, il 39% nel secondo e ben il 72% nel terzo trimestre. Spesso negli ultimi periodi della gravidanza al bruciore si possono accompagnare altri sintomi come:

  • tosse secca,
  • vomito,
  • dolore durante la deglutizione,
  • piccoli problemi respiratori,
  •  nausea.

I sintomi del bruciore di stomaco possono variare da un fastidio, che dura pochi minuti e che si presenta in genere dopo aver mangiato, a un dolore più intenso e bruciante, a volte persistente.  

Bruciore di stomaco in gravidanza: le cause

Il bruciore di stomaco può avere origini diverse. Due sono le cause principali che lo determinano: le variazioni ormonali e i cambiamenti di ordine fisico.

Le variazioni ormonali

Il picco di progesterone che si raggiunge nel primo trimestre di gravidanza, stabilizzandosi poi nel secondo, può causare il rilassamento del cardias. Quando lo sfintere si rilassa, gli acidi gastrici possono risalire lungo l’esofago, irritandone la mucosa e causando il bruciore. Questo ormone, inoltre, lavorando insieme alla relaxina, contribuisce a rallentare i processi della digestione, a diminuire le contrazioni involontarie dell’intestino, la cosiddetta peristalsi, provocando difficoltà digestive, bruciore e nausea che a volte si accompagnano a un senso di malessere generalizzato. 

I cambiamenti di ordine fisico

Durante il secondo e soprattutto il terzo trimestre le cause del bruciore di stomaco sono per lo più fisiologiche e legate ai cambiamenti fisici della gravidanza. Il feto, infatti, crescendo sempre più, dilata l’utero, che finisce per esercitare una forte pressione sul tratto digerente della madre. Questo “effetto spinta” comprime lo stomaco verso l’alto costringendolo ad adottare una nuova posizione che determina anche una modifica nell’assetto del cardias. Per via dell’aumento di volume dell’utero e della sua spinta sullo stomaco, questa valvola può perdere la propria efficienza e consentire il passaggio verso l’esofago di piccole quantità di succhi gastrici. Questi ultimi, agendo sulle pareti dell’esofago non protette da un’apposita mucosa, possono determinare una sensazione generalizzata di bruciore.

Gravidanza: i rimedi contro i bruciori di stomaco e il reflusso

Secondo una credenza popolare, la digestione lenta in gravidanza e il conseguente bruciore di stomaco si legano alla crescita dei capelli del bambino. Nonostante non ci siano prove scientifiche che dimostrino una correlazione tra i due fatti, uno studio condotto nel 2006 da un team di ricercatori su 64 donne sembra aver confermato questo legame: il 78% delle pazienti analizzate che hanno riportato problemi digestivi moderati o gravi durante la gravidanza ha dato alla luce bambini con una quantità di capelli superiori alla media, mentre le donne che non hanno riportato questo sintomo hanno partorito bambini quasi del tutto privi di capelli.

Come prevenire questo disturbo in gravidanza

Per quanto il bruciore di stomaco abbia cause ben precise, non va dimenticato che uno stile di vita poco sano può peggiorare la sintomatologia dolorosa. Ecco perché è utile mettere in atto alcuni accorgimenti che riguardano lo stile di vita, utili nel contenerlo.

  • Meglio evitare innanzitutto di mangiare troppo in una sola volta: è preferibile programmare pasti piccoli e frequenti seguendo la classica suddivisione in 5 appuntamenti al giorno: colazione, pranzo, cena e due spuntini, uno al mattino e l’altro nel pomeriggio. 
  • Attenzione a non bere eccessivamente durante i pasti e quando lo si fa a procedere con piccoli sorsi. Meglio evitare anche piatti molto caldi e brodosi e il pane fresco con molta mollica.
  • I cibi molto speziati, ricchi di grassi, eccessivamente elaborati possono favorire il reflusso, così come quelli acidi – lo yogurt, i pomodori, i peperoni, gli agrumi, i formaggi fermentati – e quelli che tendono a irritare le pareti dello stomaco come il cioccolato, i legumi non passati, gli insaccati, i formaggi stagionati.
  • E’ opportuno non coricarsi subito dopo mangiato, ma aspettare almeno due ore perché la posizione sdraiata può favorire il reflusso.
  • Anche a letto può essere utile tenere sollevato il busto per impedire al contenuto dello stomaco di risalire lungo l’esofago: esistono anche appositi cuscini anti-reflusso utili allo scopo.
  • E’ fondamentale abolire il fumo, che non solo nuoce allo sviluppo del feto, ma ha effetti negativi anche sullo stomaco. La nicotina, infatti, una volta inalata e entrata nell’organismo, rilassa i muscoli del cardias, aumenta la produzione di acido nello stomaco e riduce la produzione di prostaglandine (sostanze naturali che normalmente stimolano i muscoli di stomaco e intestino e riducono la produzione di acido) e di bicarbonato che riveste le pareti dello stomaco e neutralizza l’azione dell’acido.

Cure contro il bruciore di stomaco in gravidanza

Il bruciore di stomaco non provoca danni al feto e non compromette la salute della mamma: per altro in genere scompare spontaneamente dopo il parto senza lasciare strascichi. In ogni caso rappresenta comunque un fastidio non indifferente che può compromettere la qualità di vita durante l’attesa e che va quindi contenuto. Posto che in gravidanza è sempre opportuno limitare al massimo l’uso di farmaci, qualora il bruciore sia intenso e particolarmente invalidante ci si può rivolgere al ginecologo per la prescrizione di un rimedio farmacologico. Eccone alcuni utili.

  • Farmaci alginati: si tratta di medicinali a base di sodio alginato, una sostanza ricavata da alcuni tipi di alghe che, a contatto con il contenuto acido dello stomaco, diventa un gel formando una barriera in grado di bloccare il reflusso in modo meccanico.
  • Farmaci antiacidi: a base di sali di alluminio, possono essere utilizzati anche in gravidanza a patto di non abusarne, anche perché il loro uso eccessivo può scatenare nell’organismo una reazione opposta, cioè di maggiore produzione degli acidi gastrici.
  • Farmaci antisecretivi: sono utili per bloccare più o meno completamente la produzione gastrica di acido ma, proprio per la loro azione incisiva, difficilmente vengono prescritti in gravidanza.

In ogni caso il consiglio è sempre quello di non assumere mai farmaci senza la prescrizione e il diretto controllo del medico. Come rilevato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità gli antiacidi, ad esempio, possono interagire con altri farmaci ostacolandone l’assorbimento. In particolare, qualora la donna stia assumendo acido folico o integratori di ferro è consigliabile non assumere anche antiacidi nell’arco delle due ore precedenti o successive all’assunzione degli integratori.

Rimedi naturali per il bruciore di stomaco in gravidanza

Alcuni rimedi naturali possono offrire un prezioso aiuto in caso di bruciore di stomaco. Tra questi ci sono:

  • lo zenzero
  • la camomilla
  • la malva
  • i semi di finocchio
  • i semi di lino
  • l’aloe

Si possono assumere sotto forma di tisana o di decotto da bere dopo i pasti o comunque nei momenti in cui si sente bruciore di stomaco. Lo zenzero si può anche masticare fresco mentre per l’aloe esistono preparati già pronti da bere. Va ricordato comunque che, pur trattandosi di prodotti naturali, è sempre opportuno, e in gravidanza lo è ancora di più, consultare il medico o il farmacista per avere indicazioni su come assumerli e in quali dosi.

In breve

Il bruciore di stomaco è un disturbo classico della gravidanza. Non è pericoloso né per la mamma né per il bambino, ma comunque molto fastidioso. Qualche piccolo accorgimento, le giuste attenzioni a tavola e i rimedi naturali aiutano a tenerlo sotto controllo. Se necessario, si può anche ricorrere ai farmaci, ma solo su prescrizione e controllo del medico.

 

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