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Qualunque donna farebbe il possibile per aiutare il suo bambino, a maggior ragione se affetto dalla sindrome di Down. In futuro, le mamme potrebbero effettivamente fare qualcosa per migliorare le condizioni di un bebè con la trisomina 21.
Secondo uno studio condotto sui topi da un gruppo di ricercatori americani, infatti, assumere integratori a base di colina durante la gravidanza e l’allattamento potrebbe migliorare le funzioni cerebrali dei feti e dei bambini con sindrome di Down.
Una sostanza fondamentale
La colina è una sostanza essenziale per la costituzione delle membrane cellulari e la trasmissione degli impulsi nervosi. Solo una piccola parte viene sintetizzata dall’organismo. Il resto arriva dall’alimentazione. I cibi più ricchi di colina sono uova, carne, vegetali come i broccoli e i cavolfiori, semi di soia, germe di grano, latte materno.
Come è stata condotta la ricerca
La ricerca, effettuata da alcuni studiosi della Cornell University e pubblicata sulla rivista Neurobiology of Disease, ha riguardato un gruppo di topi con sindrome di Down. Gli autori li hanno sottoposti a un particolare test: in pratica, li hanno messi in un labirinto nell’acqua, studiandone i comportamenti.
Hanno così scoperto che quelli le cui mamme avevano assunto supplementi di colina in gravidanza e allattamento riuscivano a ottenere risultati migliori. Avevano un migliore senso dell’orientamento e maggiori capacità di autocontrollo.
Servono altri studi
Quanto scoperto dagli esperti americani è sicuramente interessante. Tuttavia, non si hanno ancora evidenze per affermare con certezza che assumere durante la dieta in gravidanza integratori a base di colina è utile nelle mamme di figli con sindrome di Down.
Sicuramente, però, va ricordato che durante i nove mesi il fabbisogno di colina aumenta notevolmente. Si tratta, infatti, di una sostanza necessaria per la neurogenesi, ossia la formazione di neuroni, nell’ippocampo, l’area del cervello fondamentale per la memoria e la cognizione spaziale. Questa sostanza, inoltre, favorisce il corretto sviluppo cerebrale del feto.