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Le cause del parto prematuro non sono ancora completamente chiare. Probabilmente entrano in gioco tanti fattori diversi, molte dei quali sconosciuti. Un ruolo importante potrebbe essere ricoperto dell’alimentazione della futura mamma. È quanto svela un recente studio condotto da un team di ricercatori svedesi, di diversi istituti, e pubblicato sul British Medical Journal (BMJ).
Sotto esame oltre 90 mila donne
Gli autori hanno esaminato i dati di un altro studio, il Norwegian Mother and Child Cohort Study, che fra il 1999 e il 2008 ha arruolato oltre 90 mila donne incinte. In particolare, si sono concentrati sui dati di 66 mila donne che hanno avuto un figlio fra il 2002 e il 2008.
Lo scopo era capire in quanti casi si fosse verificato un parto prematuro e per quali ragioni. Le donne analizzate non erano affette da diabete, avevano avuto un solo figlio e avevano compilato un questionario che riguardava l’alimentazione seguita durante i primi quattro-cinque mesi di gestazione.
Tre gruppi alimentari
Dall’analisi dei risultati è emerso che 3.505 donne del campione considerato, pari al 5,3% del totale, hanno avuto un parto prematuro. Si è visto, inoltre, che le mamme considerate avevano seguito una dieta in gravidanza molto diversa nel corso dell’attesa. Gli studiosi, in base al regime alimentare adottato, hanno diviso le gestanti in tre gruppi.
Le “prudenti” avevano consumato le quantità raccomandate dagli esperti di frutta e verdura, oli vegetali, cereali integrali, pollame, pane integrale o ricco di fibre e bevevano principalmente acqua. Il gruppo “occidentale” non aveva disdegnato snack dolci e salati, pane bianco, dessert, prodotti trasformati a base di carne.
Il modello “tradizionale”, infine, aveva previsto pasti a base di patate lesse, pesce, sughi, verdure cotte, latte a basso contenuto di grassi.
Premiata la prudenza
Secondo lo studio, il modello alimentare che si associava al minor rischio di parto prematuro, specie fra le donne al primo figlio, era quello “prudente”. Ad avere le probabilità maggiori di gravidanze “brevi”, invece, erano le donne del gruppo “occidentale”.
Fonti / Bibliografia
- Maternal dietary patterns and preterm delivery: results from large prospective cohort study | The BMJObjective To examine whether an association exists between maternal dietary patterns and risk of preterm delivery.Design Prospective cohort study.Setting Norway, between 2002 and 2008.Participants 66 000 pregnant women (singletons, answered food frequency questionnaire, no missing information about parity or previously preterm delivery, pregnancy duration between 22+0 and 41+6 gestational weeks, no diabetes, first enrolment pregnancy).Main outcome measure Hazard ratio for preterm delivery according to level of adherence to three distinct dietary patterns interpreted as “prudent” (for example, vegetables, fruits, oils, water as beverage, whole grain cereals, fibre rich bread), “Western” (salty and sweet snacks, white bread, desserts, processed meat products), and “traditional” (potatoes, fish).Results After adjustment for covariates, high scores on the “prudent” pattern were associated with significantly reduced risk of preterm delivery hazard ratio for the highest versus the...