Omega 3 in gravidanza: nessun effetto sul bimbo?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 17/06/2014 Aggiornato il 07/11/2019

L’aumento dell’assunzione di acidi omega 3 in gravidanza non avrebbe effetti positivi sulle capacità cognitive. Questi i risultati controcorrente di un recente studio

Omega 3 in gravidanza: nessun effetto sul bimbo?

L’aumento dell’assunzione degli acidi grassi omega 3 in gravidanza per migliorare lo sviluppo cerebrale del feto non avrebbe effetti positivi sulle capacità cognitive o linguistiche dei bambini, misurate all’età di quattro anni. Lo studio, presentato durante il Pediatric Academic Societies Annual Meeting, è stato pubblicato sulla rivista Jama. Ed è controcorrente rispetto a vari altri studi precedenti sullo stesso tema.

Prima uno studio a 18 mesi

La ricerca è stata condotta dagli scienziati del South Australian Health and Medical Research Institute (SAHMRI) di Adelaide (Australia). In un primo studio, sempre sugli effetti dell’assunzione di acidi grassi omega 3 in gravidanza, gli scienziati avevano scoperto che i punteggi medi nei test cognitivi, linguistici e motori non erano differenti tra i bambini a 18 mesi di età le cui madri avevano preso integratori oppure no.

Poi a 4 anni

Nello studio di follow-up, cioè eseguito a distanza di tempo con analisi delle stesse caratteristiche, all’età di 4 anni non c’erano significative differenze tra il gruppo dei bambini le cui madri avevano assunto acidi grassi omega 3 (Dha) in gravidanza (composto da 313 soggetti) e il gruppo di controllo, formato da 333 bambini.

Perché benefici in gravidanza

Gli acidi grassi omega 3, in particolare il Dha, sono costituenti importanti delle membrane di organi specializzati, come il cervello e la retina, dei quali influenza lo sviluppo e la funzionalità. Per questo l’inclusione di livelli adeguati di Dha nella dieta in gravidanza e l’allattamento è da tempo considerato importante per garantire lo sviluppo fetale e la crescita corretta del bambino.

Così vengono in genere prescritti anche integratori in gravidanza e durante l’allattamento. Almeno fino a questo studio, che per la prima volta mette in discussione gli effetti positivi di questa integrazione.

In breve

“ACIDI ESSENZIALI” PER VARIE RAGIONI

Gli acidi grassi omega 3 (Dha ed Epa) sono considerati “acidi grassi essenziali” perché il nostro organismo non è in grado di produrli (o solo in piccolissima parte) e il loro apporto è possibile solo con l’assunzione di alimenti che li contengono, in particolare nel grasso dei pesci che vivono nei mari freddi.

Fonti / Bibliografia

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