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Le errate abitudini alimentari della futura mamma unitamente allo smoderato consumo di cibo spazzatura ricco di zuccheri e grassi, influenzerebbero il gusto del bimbo in grembo. A sostenerlo è uno studio di alcuni ricercatori della Rockefeller University, presentato in occasione del meeting annuale della Society for the Study of Ingestive Behavior a Denver.
Tale madre, tale figlio
Secondo lo studio, questo “detto” sarebbe appropriato anche in ambito alimentare, nel senso che la passione della madre verso alcuni alimenti durante i 9 mesi sarebbe trasmessa al proprio bambino. Se, infatti, la dieta della donna prevede l’assunzione di cibo spazzatura, il cervello del bambino verrebbe “programmato” a cedere alla “voglia” di drink alcolici e sigarette quando sarà “grande”.
Lo studio in laboratorio
I ricercatori hanno confrontato la propensione alla nicotina e all’alcol di topi “adolescenti”, figli di mamme che durante i nove mesi avevano seguito una dieta a base di cibi grassi o una dieta sana. È emerso che gli alti livelli dei nutrienti “nocivi” nel sangue delle topoline gravide che amavano il cibo spazzatura influenzavano il loro feto in formazione.
Infatti, i topolini esposti a una dieta grassa prima della nascita, avevano cercato di ottenere una dose di nicotina e alcol molto più alta di quanto avevano fatto i topi esposti a una dieta sana, perché i percorsi cerebrali dei primi erano più propensi a gustare alimenti “spazzatura”.
Stessi risultati anche per noi
Secondo i ricercatori le stesse conclusioni potrebbero valere anche per gli essere umani. Se così fosse, allora si potrebbe spiegare il perché della diffusione dell’obesità e della diversità dei gusti nei bambini e soprattutto aiutare i medici a gestire meglio la futura mamma durante la gravidanza e l’allattamento, proponendo dei percorsi di educazione alimentare per tutti i nove mesi.