La dieta in gravidanza influenza il Dna del feto

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 21/01/2021 Aggiornato il 21/01/2021

La corretta dieta in gravidanza e un po’ di moto riescono ad agire in modo positivo perfino sui geni del bimbo nel pancione, migliorando la sua salute

La dieta in gravidanza influenza il Dna del feto

È possibile prendersi cura del benessere del proprio bambino quando si trova ancora nel pancione. In che modo? Praticando un po’ attività fisica e seguendo uno stile alimentare più sano. Questa accoppiata vincente – moto e dieta in gravidanza – sembra che possa agire sul Dna fetale, influenzandolo in modo positivo con effetti benefici sulla salute dopo la nascita. Lo ha dimostrato uno studio svolto sulle gestanti sovrappeso con problemi di diabete.

Rischi nel neonato se mamma ha il diabete

La ricerca è stata condotta dall’Università di Southampton e dal King’s College di Londra ed è stata pubblicata su PlosMed. L’obiettivo era indagare l’impatto del glucosio alto nelle madri con diabete mellito gestazionale (chiamato Gdm) e le modifiche al Dna dei neonati. Il diabete gestazionale è infatti sempre più frequente nel mondo, anche a causa dell’aumento medio di peso e della sedentarietà crescente. La donna che ne soffre durante l’attesa può incorrere più facilmente in complicanze come gestosi, ipertensione, parto pretermine. E anche il bambino può avere problemi di salute, più avanti negli anni, legati a questa malattia metabolica della madre. Questo succede perché gli alti livelli di zuccheri nel sangue delle gestanti con diabete causano cambiamenti epigenetici nel feto in via di sviluppo. In altre parole, gli zuccheri in eccesso causano modifiche chimiche ai geni del feto, con conseguenti effetti negativi per la salute.

Effetti positivi della vita sana

I ricercatori dell’Università di Southampton e del King’s College di Londra si sono dunque chiesti se fosse possibile interferire con questo meccanismo, cercando di ridurre il glucosio e, quindi, i suoi effetti epigenetici. Hanno studiato allora i dati di oltre 550 donne in gravidanza con obesità e dei loro figli, presi dal Trial UK Pregnancies Better Eating and Activity. A un gruppo di donne è stato suggerito di praticare più attività fisica  e di migliorare la dieta in gravidanza. Un altro gruppo, tenuto come parametro di controllo, era costituito da donne che invece non avevano apportato modifiche al loro stile di vita durante la gravidanza.
Le future mamme che hanno modificato la dieta in gravidanza sono state supportate perché eliminassero i dolci, i cibi grassi e in generale il junk food, privilegiando frutta fresca, ortaggi, pesce, cereali integrali e tutti i cibi con basso indice glicemico. Inoltre hanno aumentato l’attività fisica quotidiana con camminate e ginnastica dolce. Il risultato è stato che mettevano su meno peso, avevano la glicemia più bassa e un miglior controllo metabolico.

Anche i bebè ne traggono beneficio

Gli effetti positivi del moto e della dieta in gravidanza non si limitavano però alle madri, ma avevano ripercussioni anche sulla salute del feto, fino all’età adulta. Nello studio, infatti, i ricercatori hanno voluto verificare se un intervento dietetico e di attività fisica durante la gravidanza avesse alterato queste modifiche nei bambini nati da madri con diabete gestazionale. Hanno quindi scoperto che dieta sana ed esercizio fisico riduceva significativamente gli effetti negativi che il diabete materno e la glicemia elevata hanno sul Dna del feto. Miglioramenti alla dieta e all’attività fisica possono avere un impatto positivo sullo sviluppo della salute dei bambini. Gli esperti procederanno ora nelle indagini per capire se la riduzione dei cambiamenti epigenetici attraverso uno stile di vita più sano durante la gravidanza è accompagnata da migliori risultati di salute per i bambini anche dopo alcuni anni.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Se durante la gravidanza si è un po’ in sovrappeso, è sufficiente ridurre al massimo i dolci e lo zucchero e camminare di buon passo mezz’ora al giorno per prendersi cura anche del benessere del bebè.

Fonti / Bibliografia

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