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L’assunzione di alcol in gravidanza, secondo un recente studio, è collegata al doppio del rischio di parto prematuro. Il lavoro è stato condotto su 1.264 donne e pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health.
Sul legame tra alcol e dieta in gravidanza, le opinioni si dividono. Alcuni esperti ritengono che il rischio per il bebè in arrivo sia basso, se il consumo è modesto. Altri ritengono che il bicchierino sia sempre da sconsigliare, a prescindere dalle quantità.
Quali danni provoca
L’alcol in gravidanza ha un’azione tossica sul feto, anche a dosi moderate: attraversa la placenta e arriva al bambino a una concentrazione quasi equivalente a quella della madre. Il nascituro non è provvisto degli enzimi deputati al metabolismo delle sostanze alcoliche, che pertanto danneggiano il suo cervello e i tessuti in via di sviluppo.
Ciò si traduce in un aumentato rischio di malformazioni e ritardo mentale, proporzionale alle dosi di alcol assimilate. Non trascurabile anche il pericolo di carenze vitaminiche, con effetti sulla crescita. Alla nascita, il bambino rischia di presentare i sintomi della sindrome conclamata fetoalcolica, molto pericolosa e irreversibile.
Pericoli già prima della gravidanza
Siccome la maggior parte degli organi vitali si forma nei primi 10-15 giorni dopo il concepimento (e quindi spesso prima di sapere di essere incinta), sarebbe bene rinunciare al bicchierino anche se si sta programmando la gravidanza.
Durante l’attesa, i periodi più pericolosi sono il primo e il terzo trimestre. A chi non vuole astenersi, il ministero della Salute britannico raccomanda di non superare il mezzo litro alla settimana.
Fonti / Bibliografia
- Light drinking during pregnancy: still no increased risk for socioemotional difficulties or cognitive deficits at 5 years of age? | Journal of Epidemiology & Community HealthBackground This study examines the relationship between light drinking during pregnancy and the risk of socioemotional problems and cognitive deficits at age 5 years.Methods Data from the nationally representative prospective UK Millennium Cohort Study (N=11 513) were used. Participants were grouped according to mothers' reported alcohol consumption during pregnancy: never drinker; not in pregnancy; light; moderate; heavy/binge. At age 5 years the strengths and difficulties questionnaire (SDQ) and British ability scales (BAS) tests were administered during home interviews. Defined clinically relevant cut-offs on the SDQ and standardised scores for the BAS subscales were used.Results Boys and girls born to light drinkers were less likely to have high total difficulties (for boys 6.6% vs 9.6%, OR=0.67, for girls 4.3% vs 6.2%, OR=0.69) and hyperactivity (for boys 10.1% vs 13.4%, OR=0.73, for girls 5.5% vs 7.6%, OR=0.71) scores compared with those born to mothers in the not-in-pregnanc...