Argomenti trattati
Malformazioni e difetti congeniti dipendono in parte dai nutrienti assunti con la dieta durante la gravidanza. È la conclusione cui è giunto un gruppo di ricercatori dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico A. Gemelli di Roma che al riguardo ha condotto numerosi progetti di ricerca, anche in collaborazione con diverse strutture internazionali.
Anche farmaci e fattori ambientali
La ricerca scientifica, in particolare, sta studiando le caratteristiche fisico-chimiche dei nutrienti e i loro meccanismi di azione sulle cellule e sul Dna, per capire come i fattori nutrizionali agiscono sullo sviluppo del feto, portando a malformazioni congenite e disturbi della crescita.
A questo proposito, il Policlinico Gemelli sta prendendo parte a un lavoro internazionale sul ruolo di geni, farmaci, nutrienti e altri fattori ambientali nella craniosinostosi, una malformazione del cranio di origine genetica. I ricercatori vogliono dimostrare che una corretta dieta in gravidanza riduce il rischio di malformazioni fetali.
Sì alla dieta mediterranea
Una dieta il più possibile varia, equilibrata e sana è fondamentale per garantire un apporto bilanciato di tutti i nutrienti necessari alla mamma e al bambino. La dieta mediterranea è considerata il modello nutrizionale ideale.
Tuttavia, anche se una dieta equilibrata riduce il rischio di malformazioni fetali, ci sono alcuni nutrienti il cui apporto potrebbe essere non del tutto “coperto” dall’alimentazione quotidiana, per quanto sana: in questi casi può essere consigliata un’integrazione.
Che cosa serve integrare
Il più importante integratore in gravidanza è l’acido folico, detto altrimenti folato o vitamina B9. Non viene prodotto dall’organismo e quindi deve essere assunto con il cibo. Le principali fonti alimentari sono i vegetali a foglia larga, il fegato, gli agrumi, i legumi e il pane integrale.
Negli ultimi decenni, l’acido folico è stato riconosciuto come un elemento essenziale nella prevenzione delle malformazioni neonatali, specialmente quelle a carico del tubo neurale (la struttura da cui si formano cranio, cervello, colonna vertebrale e midollo spinale).
È essenziale per la sintesi del Dna e delle proteine e per la formazione dell’emoglobina, importante per i tessuti che vanno incontro a processi di proliferazione e differenziazione, come quelli embrionali. Per questo durante la gravidanza (ma già prima del concepimento), il fabbisogno di questa sostanza è raddoppiato, passando da 200 a 400 mcg giornalieri.