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Frutta secca, olio d’oliva, frutta e verdura, cereali integrali: possono aiutare a ridurre la quantità di chili che si accumulano nei nove mesi e con essi il rischio di diabete in gravidanza. Un team di ricercatori della Queen Mary University di Londra e della University of Warwick (Regno Unito) ha indagato gli effetti di una dieta ispirata a quella mediterranea sulle principali complicazioni che possono sorgere in gravidanza.
Un modello alimentare da incentivare
Lo studio indica che le donne gravide ad alto rischio di complicazioni possono beneficiare da una dieta mediterranea per ridurre l’aumento di peso e il rischio di diabete in gravidanza. Le donne che sono a rischio di diabete dovrebbero, dunque, essere incoraggiate a consumare più frutta secca, olio d’oliva, frutta e cereali non raffinati e a ridurre l’apporto di zuccheri e grassi animali.
Conseguenze nei nove mesi e dopo
Una futura madre su quattro – dicono i ricercatori – presenta alcune condizioni che possono portare a complicazioni tra cui il diabete in gravidanza, la preeclamsia, ovvero la gestosi, che può anche avere conseguenze serie. Le donne e i loro bambini mantengono, inoltre, il rischio di andare incontro a complicazioni cardiovascolari e a diabete anche nel lungo periodo.
Risultati positivi
Per la ricerca sono state coinvolte più di un migliaio di donne: quelle a cui è stato proposto, in aggiunta all’assistenza standard, un regime alimentare ispirato alla dieta mediterranea hanno preso in media 1,25 chili di peso in meno delle altre e avevano un rischio ridotto del 35% di diabete gravidico. Inoltre hanno riferito una migliore qualità di vita in generale e un ridotto gonfiore.
I cibi promossi
La dieta includeva 30 grammi al giorno di noci, mandorle, nocciole, mezzo litro d’olio d’oliva alla settimana, frutta, verdura, cereali non raffinati e legumi; un apporto alto di pesce, poca carne bianca e prodotti caseari; scarso apporto di carne rossa e processata, niente cibo fast food, né cibi ricchi di grassi animali e bevande zuccherate.