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Secondo recenti studi internazionali, un consumo equilibrato di pesce in gravidanza favorisce il corretto accrescimento neurologico del bambino e influenza positivamente non solo le sue capacità cognitive, ma anche il suo profilo metabolico nei successivi anni di vita. Il pesce, inoltre, fornisce alla donna importanti sostanze il cui fabbisogno aumenta in gravidanza e, in più, contribuisce al mantenimento del peso sotto controllo, grazie alla quantità ridotta di calorie e all’elevato potere saziante. Ecco che pesce si può mangiare in gravidanza, seguendo i consigli del professor Gianni Bona, docente presso il Dipartimento di scienze della salute dell’Università del Piemonte Orientale e primario emerito di pediatria presso l’azienda ospedaliera universitaria di Novara.
Perché il pesce è importante?
Oltre che ricco di proteine di alto valore biologico e ferro, il pesce contiene iodio, fosforo e altri sali minerali, vitamine D ed E, vitamine del gruppo B, acidi grassi polinsaturi del tipo Dha, tra cui gli Omega-3 e gli Omega-6.
Tutto ciò che la futura mamma assume con l’alimentazione non serve solo a mantenere lei stessa in salute, ma passa anche al bambino, dapprima attraverso la placenta, poi tramite il latte materno. Ecco perché la dieta materna è essenziale per lo sviluppo neurologico prenatale e per le capacità cognitive, comportamentali e motorie del bambino nei primi anni di vita, nonché per la sua salute metabolica: lo protegge dal rischio di sviluppare obesità, insulino-resistenza, diabete, ipertensione e ipercolesterolemia nel corso della vita.
Assieme alla vita fetale, la fase dell’allattamento al seno rappresenta il periodo di massimo sviluppo cerebrale del bambino, che assorbe tutti i nutrienti contenuti nel latte materno. Per questo motivo l’alimentazione della donna continua a essere fondamentale anche dopo il parto, e il pesce non deve mancare per rendere biodisponibili i preziosi acidi grassi polinsaturi che questo alimento contiene in quantità.
Perché il pesce fa bene al cervello?
Il consumo di pesce da parte della mamma favorisce lo sviluppo neurologico del bambino grazie all’apporto di ferro, coinvolto nella produzione di numerosi enzimi del metabolismo cerebrale, e di Omega-3 e gli Omega-6, che si accumulano nel cervello proprio durante la fase fetale. Questi acidi grassi polinsaturi, oltre a presiedere allo sviluppo dei neuroni fin dalle prime fasi della gestazione e successivamente alla formazione delle sinapsi (i punti di contatto tra le cellule nervose che consentono gli scambi di informazioni), riducono il rischio di sviluppare disturbi dello spettro autistico durante l’infanzia.
Tuttavia, per quanto sia diffusa la credenza che mangiare pesce aumenti il quoziente intellettivo grazie all’apporto di fosforo, il ruolo di questo nutriente è piuttosto marginale rispetto a quello del suo contenuto lipidico. Quello che è vero è che il consumo di pesce ha un effetto positivo sul cervello in tutte le fasi della vita, anche molto tempo dopo l’infanzia. Negli adolescenti sembra favorire l’intelligenza verbale e visivo-spaziale, mentre negli anziani rallenta il declino cognitivo grazie all’attività antinfiammatoria e di soppressione della sintesi di citochine proinfiammatorie esercitata dai grassi buoni polinsaturi.
Gli acidi grassi contenuti nel pesce hanno un effetto positivo sulle cellule nervose, non solo del cervello ma anche dell’apparato visivo. In particolare, negli ultimi mesi di gravidanza, questi nutrienti favoriscono la corretta formazione della retina e predispongono un efficiente trasporto degli impulsi nervosi tra gli organi di senso e il sistema nervoso centrale.
Secondo uno studio internazionale condotto dai ricercatori di cinque Paesi europei (Francia, Grecia, Norvegia, Spagna e Regno Unito) e pubblicato sulla rivista scientifica Jama Network Open, il consumo moderato di pesce da parte della futura mamma ha un effetto positivo anche sul profilo metabolico del bambino negli anni successivi alla nascita. Ecco che cosa è stato scoperto:
– migliora il funzionamento della tiroide. Grazie al suo contenuto di iodio, il pesce migliora la funzionalità della tiroide, che contribuisce alla trasformazione ottimale del cibo ingerito in carburante per l’organismo, garantendo processi fisiologici più efficienti e livelli più alti di energia;
– favorisce lo sviluppo della massa magra. Ricco di proteine, il pesce è un alimento indispensabile per il corretto sviluppo dei muscoli, che a loro volta favoriscono il consumo di calorie da parte dell’organismo, riducendo la tendenza ad accumulare grasso, soprattutto a livello dell’addome, considerato il più pericoloso per la salute;
– abbassa il colesterolo nel sangue. Un buon apporto di grassi polinsaturi a catena lunga Omega-3 e Omega-6 fin dall’infanzia ha un effetto protettivo nei confronti dell’apparato cardiovascolare, in quanto migliora il quadro lipidico del sangue, aiutando a innalzare i livelli di colesterolo buono Hdl e a ridurre l’assorbimento intestinale di trigliceridi e colesterolo cattivo Ldl, derivati dal consumo di alimenti ricchi di grassi saturi (carni rosse, salumi, formaggi stagionati, condimenti di origine animale come burro, lardo, strutto, cibi iperprocessati industrialmente).
Fonti / Bibliografia
- Association of Fish Consumption and Mercury Exposure During Pregnancy With Metabolic Health and Inflammatory Biomarkers in Children | Nutrition, Obesity, Exercise | JAMA Network Open | JAMA NetworkThis cohort study used data from the Human Early Life Exposome (HELIX) project, a collaboration of 5 European birth cohort studies, to examine the