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Non sono note le cause dell’autismo, disturbo dello sviluppo caratterizzato da gravi difficoltà comunicative e sociali, comportamenti ripetitivi e routine rigide. Si sa però che nella genesi della malattia è coinvolto un neurotrasmettitore del cervello, il Gaba.
Normalmente, durante la gravidanza, il Gaba eccita i neuroni del cervello del feto ma, dopo la nascita, cessa la sua azione, grazie all’azione dell’ossitocina materna liberata durante il parto. In presenza di autismo questa interruzione non avviene e i neuroni restano ipereccitati.
Un farmaco può essere risolutore
Un gruppo di ricerca francese dell’Aix-Marseille University di Marsiglia ha di recente scoperto che somministrando alla futura mamma il bumetanide, un farmaco diuretico che abbassa i livelli di cloruro, si riduce il rischio che il nascituro sia affetto da autismo. Il bumetanide è un principio attivo utilizzato in cardiologia per il trattamento dell’ipertensione arteriosa e, in generale, contro gli edemi.
La ricerca in laboratorio
Lo studio è stato condotto sui topi e ha rilevato che, nei soggetti autistici, il cloruro si accumula dentro i neuroni in concentrazioni più elevate. Riportando i livelli di cloruro al limite appropriato, si riesce a ripristinare “l’interruttore” naturale del Gaba. Somministrando il trattamento un giorno prima della nascita, i bambini non sviluppano tratti di autismo.