Alimentazione in gravidanza: tanti benefici dalle lenticchie

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 23/10/2015 Aggiornato il 14/10/2024

Le lenticchie sono una pregiata fonte di microelementi essenziali in gravidanza e nella prevenzione delle malattie del cuore e dell’intestino

Alimentazione in gravidanza: tanti benefici dalle lenticchie

Le lenticchie, consumate soprattutto a Capodanno perché riconosciute dalla tradizione come simbolo di fortuna e ricchezza per il nuovo anno, sono in realtà una miniera di principi nutritivi preziosissimi per il nostro organismo e andrebbero integrate nell’alimentazione in gravidanza. Definite in passato “la carne dei poveri”, se mangiate regolarmente sono un alimento in grado di prevenire patologie cardiovascolari, alcuni tipi di tumore, problemi intestinali e stanchezza.

Mai senza nei 9 mesi

Se introdotte nella dieta della futura mamma durante i 9 mesi di gravidanza, le lenticchie eserciterebbero una potente azione di protezione dal rischio di malformazioni congenite del bambino grazie all’alto contenuto di acido folico (o vitamina B9), una vitamina che riduce fino al 70% il rischio di sviluppare malformazioni del feto, in particolare quelle legate a un non corretto sviluppo del midollo spinale (parte del sistema nervoso centrale del feto) come la spina bifida e l’anencefalia.

Un toccasana per il cuore

Le lenticchie esercitano un’azione protettiva dalle malattie cardiache per la presenza di:

  • fibre alimentari che riducono il colesterolo “cattivo” (LDL);
  • proteine che le rendono un’ottima alternativa alla carne, ma senza i grassi saturi contenuti in essa, dannosi per il sistema cardiovascolare;
  • potassio, calcio e magnesio che favoriscono la riduzione della pressione sanguigna.

 Antitumorale d’eccellenza

L’azione protettiva dai tumori, invece, è esercitata da:

  • selenio che previene le infiammazioni, riduce i tassi di crescita dei tumori, potenzia la risposta immunitaria alle infezioni, influenza l’attività di alcuni enzimi del fegato e interviene nell’eliminazione delle sostanze cancerogene prodotte dall’organismo;
  • fibre alimentari che proteggono dal rischio di tumori al colon retto.

Tono e intestino

Le lenticchie intervengono efficacemente contro la stanchezza grazie all’alto contenuto di ferro, elemento indispensabile a fronteggiare il senso di fatica e spossatezza, spesso  presente nelle donne specie dopo il parto. La presenza di fibre alimentari , infine, oltre ad aiutare a perdere peso perché aumentano il senso di sazietà, regolarizzano l’intestino, prevenendo la stitichezza, anch’esso un disturbo tipico nei 9 mesi.

Lo sapevi che?

Un piatto di lenticchie, apporta, il 90% del fabbisogno quotidiano  di acido folico, il 37% di ferro, il 49% di manganese, il 36% di fosforo, il 22% di tiamina, 21% di potassio e il 18% di vitamina B6, oltre che riboflavina, niacina, acido pantotenico, magnesio, zinco, rame, manganese e selenio.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Secrezioni vaginali abbondanti a sei mesi dal parto: cosa segnalano?

31/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La comparsa di perdite trasparenti, prive di odore e non associate a particolari sintomi potrebbe essere espressione della ripresa dell'attività ovarica. Ma per avere la certezza che non si tratti di altro è meglio effettuare un controllo.   »

Gemelli: perché sono diversi?

31/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Se i gemelli sono dizigoti è normale che abbiano un aspetto differente, anche per quanto riguarda il colore di occhi e capelli. Questo perché, a differenza dei gemelli monozigoti, non condividono un identico patrimonio genetico.   »

Streptococco: dare l’antibiotico “solo” per sei giorni favorisce le ricadute?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

In caso di infezioni batteriche, la tendenza attuale è di ridurre la durata della terapia con antibiotico sia perché si rivela ugualmente efficace sia in quanto un trattamento breve diminuisce il fenomento dell'antibiotico-resistenza, che rappresenta una grave minaccia per la salute di tutti.   »

Fai la tua domanda agli specialisti