Alimentazione in gravidanza: quali sono i formaggi “sicuri”?

Dottoressa Chiara Boscaro A cura di Chiara Boscaro - Dottoressa specialista in Nutrizione Pubblicato il 13/02/2014 Aggiornato il 14/10/2024

Anche se il consumo di latticini è fortemente consigliato nell’alimentazione in gravidanza per l’apporto di proteine e calcio, alcuni formaggi potrebbero presentare dei rischi 

Alimentazione in gravidanza: quali sono i formaggi “sicuri”?

La dieta in gravidanza perché sia corretta deve apportare tutti i principi nutritivi necessari alla futura mamma e al bebè, ma deve anche essere “sicura” per ridurre i rischi ad entrambi. È noto, infatti, che ci sono alcuni cibi che diventano pericolosi se assunti durante la gravidanza.

Questo perché i cambiamenti ormonali tipici di questo stato agiscono anche sul sistema immunitario, aumentandone la sensibilità e riducendone di conseguenza la capacità di resistenza alle malattie infettive.

È il caso delle carni crude o poco cotte e degli insaccati crudi che potrebbero essere una possibile fonte di infestazione da Toxoplasma; oppure del pesce fresco crudo che potrebbe essere contaminato dall’Anisakis. Ecco perché è molto importante prestare attenzione all’alimentazione in gravidanza.

Anche per i formaggi è bene fare attenzione

Alcuni formaggi molli e semimolli maturati con le muffe come brie, gorgonzola, camembert, roquefort, potrebbero essere contaminati dalla Listeria monocytogenes, un batterio che può causare un’intossicazione alimentare particolarmente pericolosa in dolce attesa.

Se la futura mamma contrae la listeriosi, i rischi per la gravidanza sono molto alti, come l’aborto spontaneo o il parto prematuro; al contrario, la maggior parte delle persone sane non avverte disturbi gravi se consuma prodotti contaminati dalla Listeria.

Fortunatamente i casi di listeriosi associati al consumo di formaggio sono piuttosto rari e, nella maggior parte dei casi, l’infezione è associata a lievi sintomi come febbre, vomito, diarrea, che scompaiono entro tre giorni senza bisogno di nessun trattamento. Anche se raramente, tuttavia, la listeriosi può evolvere in una forma più grave come la meningite, un’infezione delle membrane che rivestono il cervello.

Attenzione ad alcuni formaggi ai molli

L’alimentazione in gravidanza non dovrebbe prevedere il consumo di formaggi freschi molli: si tratta di cibi meno acidi e più umidi rispetto ad altri formaggi, caratteristiche che li rendono l’ambiente ideale per la crescita di eventuali batteri pericolosi come la Listeria.

Attenzione anche ai formaggi tipo tome e tomini freschi, a meno che in etichetta ci sia scritto che sono stati prodotti con latte pastorizzato. A tal proposito, in gravidanza è assolutamente sconsigliato bere latte crudo acquistato sfuso in cascina o appena munto o alimenti prodotti a partire da latte crudo.

Sì ai formaggi stagionati

Le varietà a pasta dura come il grana e il parmigiano contengono meno acqua rispetto a quelle molli e, di conseguenza, è più difficile che i batteri riescano a proliferare al loro interno.

Anche alcuni formaggi non stagionati sono da considerarsi sicuri se si ha la certezza che siano stati prodotti con latte pastorizzato: le alte temperature della pastorizzazione permettono, infatti, di uccidere tutti i batteri eventualmente presenti anche nei formaggi freschi.

Quindi, via libera a fiocchi di latte, mozzarella, formaggio spalmabile, ricotta (quest’ultima intesa non come un formaggio in senso stretto). Anche il latte pastorizzato e lo yogurt sono alimenti sicuri. È importate, però, consumarli entro pochi giorni dall’apertura della confezione.

Se è vero che contengono molti grassi, molto colesterolo e molte calorie (soprattutto certi tipi), sono anche ricchissimi di calcio, irrinunciabile per il corretto sviluppo del feto.

Il fabbisogno di calcio, durante la gravidanza e l’allattamento è di 1550 milligrammi al giorno, che vengono coperti da una tazza di latte (250 grammi), oppure due vasetti di yogurt da 125 grammi uniti, per esempio, a 50 grammi di parmigiano (che corrispondono a 187 calorie).

Mediamente i latticini contengono da un minimo di circa 200 milligrammi di calcio (ricotta) per 100 grammi a un massimo di 1340 (parmigiano). Il latte intero ne contiene 119 milligrammi, lo yogurt intero 111 e forniscono rispettivamente 64 e circa 80 calorie per 100 grammi.

“Tenendo presente che in gravidanza è consigliabile non introdurre più di 2200 calorie al giorno (soprattutto se si è “partite” con qualche chiletto in più)”.

ATTENZIONE A …

In realtà la quota calorica giornaliera da assumere in gravidanza va impostata a seconda del bmi pre-gravidico e del fabbisogno calorico soggettivo, la quota al di sotto del quale è meglio non scendere può essere attorno alle 2000 kcal.

In generale, le calorie giornaliere sarebbero da aumentare a ogni semestre, 1 semestre + 200kcal/die, 2 semestre +300-400 kcal /giorno, 3 trimestre e allattamento +500 kcal/die…

In realtà ogni donna con l’aiuto del proprio ginecologo curante ed eventualmente del nutrizionista deve individuare qual è la quantità di cibo ideale per il suo singolo caso.

Posto questo, in relazione ai latticini, non bevendo latte si possono mangiare 50-60 grammi di formaggio al giorno oppure 100 se si tratta di formaggi magri (vedi l’elenco qui sotto).

Se si beve il latte i formaggi possono essere introdotti nella stessa quantità, ma solo due-tre volte alla settimana. Diversamente si rischia un sovraccarico di colesterolo.

La quantità indicata, relativa al consumo di formaggio, consente di non superare il limite calorico che, ovviamente, deve essere raggiunto anche con altri alimenti, come pasta, riso, vegetali, carne e pesce.

A ciascuno le sue

In questo elenco è riportato il contenuto calorico per ciascun tipo di formaggio: questo schema può aiutare ad avere un’idea precisa di quante calorie al giorno si spendono (eventualmente) per i latticini.

TIPO DI FORMAGGIO                        CALORIE (per 100 grammi)

  • Asiago                                                                    375
  • Bel Paese                                                              380
  • Brie                                                                        330
  • Caciocavallo (tipo intero)                                 390
  • Caciotta                                                                  360
  • Caciotta fresca di pecora                                   325
  • Caciotta toscana                                                  355
  • Camembert                                                           380
  • Certosino                                                               270
  • Dolceverde                                                            265
  • Edam fresco                                                          305
  • Edam stagionato                                                  380
  • Emmenthal                                                           390
  • Fiocchi di latte                                                      119
  • Fontina                                                                   375
  • Formaggini                                                            310
  • Formaggella fresca                                               240
  • Formaggio fresco alla panna                             280
  • Formaggio fresco in fiocchi                               102
  • Formaggella stagionata                                      370
  • Gorgonzola                                                            350
  • Groviera                                                                 420
  • Mascarpone                                                           460
  • Montasio                                                                415
  • Mozzarella                                                             240
  • Panerone                                                                355
  • Parmigiano                                                            400
  • Pecorino fresco                                                     332
  • Pecorino romano                                                  380
  • Pecorino stagionato                                             380
  • Petit Suisse                                                            450
  • Provola                                                                   350
  • Provolone dolce                                                    365
  • Provolone piccante                                              370
  • Ricotta di mucca                                                  135
  • Ricotta romana di pecora                                  270
  • Robiola                                                                  310
  • Roquefort                                                              360
  • Scamorza                                                               209
  • Stracchino                                                             325
  • Taleggio                                                                 310

Crosta sì o crosta no?

 Non tutte le croste di formaggio sono commestibili e anche quando lo sono si deve tenere conto che dal punto di vista igienico non sempre sono il massimo. In generale, in gravidanza è sempre meglio evitare.

Comunque sia può sempre tornare utile sapere se una crosta di formaggio si può mangiare o no (almeno in linea teorica).

Le croste possono essere naturali o non naturali: le seconde non sono edibili le prime in linea di massima sì (anche se lasciano a desiderare dal punto di vista igienico).

La crosta naturale si forma spontaneamente durante il processo di lavorazione del formaggio, la non naturale viene trattata con cere e paraffina e poi lucidata.

L’odore che emana quest’ultima in genere basta a dissuadere dall’intento di mangiarla perché appunto è per così dire “chimico”.

  • La crosta del parmigiano o del grana, che è naturale, può essere lavata e grattata, dopodiché si può cuocere nelle zuppe. togliendo la parte più esterna, e poi può essere utilizzata per insaporire minestre e minestroni;
  • la crosta dei taleggi (edibile) va lievemente grattata e poi mangiata;
  • la crosta dei formaggi tipo brie si può mangiare così com’è in quanto in genere è protetta anche dal punto di vista igienico.

Ricorda che …

In gravidanza, oltre a evitare le croste del formaggio, non si deve mangiare il formaggio la cui confezione è stata aperta da qualche giorno, né i latticini che presentano tracce di muffa o emanano un odore spiacevole. Lo stesso vale se la confezione integra è gonfia.

Per soddisfare il fabbisogno di calcio, oltre ai latticini, è possibile consumare l’acqua ricca in calcio. Nell’acqua questo sale è in forma altamente biodisponibile e assimilabile dall’ organismo. Si consiglia di scegliere acque minerali con un contenuto di calcio superiore a 300 mg/l e di consumare almeno 2 litri di acqua al giorno.

Non dimenticare che …

L’alimentazione in gravidanza perché sia corretta deve apportare tutti i principi nutritivi necessari alla futura mamma e al bebè, ma deve anche essere “sicura” per ridurre i rischi per entrambi.

È noto, infatti, che ci sono alcuni cibi che diventano pericolosi se assunti durante la gravidanza, perché possono causare infezioni – una per tutte la toxoplasmosi – in condizioni normali così lieve da passare spesso inosservata e durante i nove mesi temibile per i danni che può causare al bambino che sta crescendo nell’utero.

No, quindi, alle carni crude o poco cotte o agli insaccati crudi che potrebbero essere una possibile fonte di infestazione da Toxoplasma; oppure al pesce fresco crudo che potrebbe essere contaminato dall’Anisakis, un parassita di origine marina.

Attenzione anche al prosciutto cotto: non comprarlo se per tagliarlo viene utilizzata un affettatrice comunemente impiegata anche per roastbeef e affettati crudi o carpacci (es.macellerie, supermercati).

Non sempre, infatti, le affettatrici vengono sanificate dopo ogni utilizzo quindi sussiste il rischio di contaminazioni. Da questo punto di vista potrebbero essere più sicure le buste preconfezionate di provenienza industriale.

Tutto questo ovviamente vale nel caso in cui la futura mamma non fosse immune alla toxoplasmosi, eventualità che viene rivelata dall’analisi del sangue.

In breve

IMPORTANTI GLI ESAMI DEL SANGUE

L’esame del sangue è in grado di diagnosticare la listeriosi. Qualora venisse confermata, può essere curata con gli antibiotici che, in alcuni casi, sono in grado di prevenire le eventuali infezioni letali che potrebbero provocare gravi conseguenze sul feto.

Fonti / Bibliografia

  • Listeria | EFSASeppur rara, la listeriosi è spesso una malattia grave, che comporta elevati tassi di ricoveri ospedalieri e decessi. Nel 2017 sono state segnalati nell’UE circa 2 400 casi di infezione da Listeria.Solitamente si viene colpiti da listeriosi dopo aver consumato cibi contaminati.La cottura a temperature superiori a 65° C uccide i batteri. Il batterio Listeria può tuttavia contaminare i cibi dopo la loro produzione (ad esempio la contaminazione può verificarsi dopo la cottura degli alimenti ma prima del loro confezionamento). A differenza di molti altri batteri di origine alimentare, tollera gli...
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