Caviglie gonfie in gravidanza: cosa fare e quando preoccuparsi

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 17/05/2024 Aggiornato il 17/05/2024

Si tratta di un disturbo tra i più comuni della gravidanza, soprattutto nel terzo trimestre. Vediamo insieme alla dottoressa Mazzotta cosa fare per tenere sotto controllo le caviglie gonfie in gravidanza e quando è opportuno rivolgersi al ginecologo.

caviglie gonfie gravidanza

Durante la gravidanza e in modo particolare quando la data del parto si avvicina è facile che le future mamme accusino un problema di gonfiore alle caviglie. La situazione è del tutto normale perché dovuta ai cambiamenti del flusso sanguigno che avvengono durante l’attesa e alle fluttuazioni ormonali tipiche del periodo. Con piccoli accorgimenti, come non stare troppo a lungo in piedi o sedute, seguire un’alimentazione equilibrata, fare un po’ di movimento oppure grazie all’aiuto delle spugnature fredde e dei dermocosmetici effetto ice, è possibile tenere sotto controllo il gonfiore. Occorre invece preoccuparsi e ricorrere subito al medico se il gonfiore si associa ad altri sintomi come l’aumento della pressione arteriosa, perché in questo caso la pesantezza agli arti inferiori potrebbe essere la spia di un problema serio come la preeclampsia, meglio nota come gestosi gravidica.

Caviglie gonfie: cause

«Tra i disturbi più comuni quando si è in dolce attesa c’è quello delle caviglie gonfie» spiega la dottoressa Laura Mazzotta, specialista in Igiene e Medicina preventiva, Nutrizione clinica e Medicina estetica a Ferrara. «Durante la gravidanza si può verificare infatti un accumulo di liquidi nei tessuti definito, non a caso, edema fisiologico. Una condizione che tende spesso a peggiorare alla fine della giornata, nella stagione calda e quando si è avanti con la gestazione. Il gonfiore, per altro, può interessare non solo le caviglie ma anche le gambe, i piedi e le dita». A provocare le caviglie gonfie in gravidanza possono essere diversi fattori.

  • Un aumento della ritenzione idrica che, come sottolinea l’esperta, è del tutto fisiologico.
  • I cambiamenti nel flusso circolatorio sia sanguigno sia linfatico che sono naturalmente presenti nel corso della gravidanza. «Occorre sempre tenere conto che l’utero, che contiene il feto man mano che cresce, comprime i vasi venosi che sono responsabili del ritorno venoso» spiega la dottoressa Mazzotta. «Il flusso del sangue viene rallentato nella sua fase di risalita, dai piedi al cuore, e questo provoca un aumento del ristagno di liquidi negli arti inferiori che causa il gonfiore».
  • L’azione degli ormoni. Gli altri livelli nel sangue di estrogeni e progesterone favoriscono la comparsa delle caviglie gonfie in gravidanza. Gli estrogeni in particolare tendono a far trattenere liquidi nei tessuti mentre il progesterone, agendo sui vasi sanguigni e linfatici, rallenta il flusso circolatorio. Il risultato è un ristagno di liquidi che crea un edema (gonfiore) agli arti inferiori e, nello specifico, alle caviglie.

Caviglie gonfie al sesto mese

Succede spesso alle future mamme di ritrovarsi con le caviglie gonfie che rendono più faticoso muoversi. Il disturbo può comparire nel corso di tutta la gravidanza, ma tende ad accentuarsi nell’ultimo trimestre, a partire in genere dal sesto mese. Le caviglie gonfie in gravidanza sono infatti uno dei cambiamenti più classici a cui il corpo della donna va incontro durante i nove mesi dell’attesa. In questa fase può essere utile mettere in atto una strategia preventiva che aiuti già da questo momento a tenere sotto controllo un gonfiore che tende fisiologicamente ad aumentare con il passare delle settimane. «L’alimentazione è importantissima, sempre e ancora di più in questa fase della gravidanza» specifica l’esperta. «È consigliabile quindi seguire un regime alimentare sano ed equilibrato, evitando gli eccessi: questo è fondamentale per la salute della futura mamma e del nascituro, ma anche per evitare aumenti di peso troppo importanti che possono contribuire a peggiorare la condizione di stasi del ritorno venoso e favorire quindi la comparsa delle caviglie gonfie in gravidanza». Insieme all’alimentazione è basilare una corretta idratazione. «Il suggerimento in questo caso è quello di bere almeno una decina di bicchieri di acqua al giorno così da eliminare le tossine in eccesso» precisa la dottoressa Mazzotta. «Volendo si possono anche fare massaggi linfodrenanti secondo il metodo Vodder che risultano molto utili per contrastare il gonfiore a patto che vengano eseguiti da personale sanitario abilitato». Rimangono invece sconsigliati in linea precauzionale i massaggi di altro tipo sia manuali che eseguiti con i macchinari.

Caviglie gonfie all’ottavo e nono mese

Anche le future mamme che non hanno accusato gonfiore durante i mesi iniziali possono ritrovarsi con le caviglie pesanti man mano che si avvicina il parto. Questo proprio perché i cambiamenti sempre più significativi a livello di volume e peso del corpo incidono con maggior forza sul flusso circolatorio ostacolandolo. A questo va aggiunto il fatto che, sempre per via del crescere del pancione, negli ultimi mesi della gravidanza diventa più difficile muoversi: la sedentarietà forzata agisce sulla circolazione rallentandola ancora di più. «E’ la ragione per cui anche nella fase finale della gravidanza il consiglio è quello di continuare, per quanto possibile, a passeggiare per stimolare il ritorno venoso dagli arti inferiori e stimolare anche la pompa cardiaca» suggerisce l’esperta. «Più che mai importante, poi, soprattutto se il gonfiore è già presente, evitare indumenti che possano stringere o comprimere con elastici stretti alle caviglie o ai polpacci».

Quando preoccuparsi

Le caviglie gonfie in gravidanza sono un disturbo comune che in linea di massima non deve allarmare. Quello che conta però è controllare sempre con il ginecologo o con l’ostetrica che insieme al gonfiore non si presentino altri problemi come:

  • pressione arteriosa alta
  • comparsa di proteine nell’esame delle urine

Queste situazioni correlate con il gonfiore alle caviglie possono essere infatti il segnale di una patologia della gravidanza che va sotto il nome di preeclampsia o gestosi e che va trattata con tempestività e nel modo corretto, così da evitare problemi anche gravi sia alla futura madre sia al bambino. Anche qualora il gonfiore alle caviglie in gravidanza si associasse a una sola di queste problematiche è importante segnalarlo subito al professionista di riferimento.
Da parte dell’esperta arriva un invito a essere sempre prudenti e a rivolgersi al medico non solo quando si verifica un aumento della pressione sanguigna, ma anche quando:

  • si nota un’asimmetria del gonfiore con una caviglia o una gamba più gonfia dell’altra;
  • si avverte calore alla parte e si notano arrossamenti o un’ipersensibilità aumentata rispetto al normale;
  • insorgono febbre e una sensazione di malessere generale.

I rimedi per le caviglie gonfie in gravidanza

Cosa fare quindi per tenere sotto controllo il disturbo delle caviglie gonfie in gravidanza? Le soluzioni possono essere tante e diverse e ogni futura mamma può scegliere quella che le sembra più efficace nella sua condizione. In linea generale, comunque, per tenere sotto controllo il problema è opportuno attenersi alle regole di base.

  • Non stare mai troppo a lungo in piedi oppure sedute. Nel caso delle future mamme che per lavoro o altre situazioni devono restare sedute è bene che appoggino i piedi su uno sgabello in modo da tenerli sollevati dal terreno. Può essere utile anche di tanto in tanto da sedute muovere i piedi eseguendo piccole rotazioni, in dentro e in fuori così da offrire uno stimolo alla circolazione.
  • Appena possibile sollevare le gambe appoggiandole al muro, se si riesce, o su alcuni cuscini in modo da favorire il deflusso del sangue dal basso verso l’alto evitando i ristagni. Più si resta in questa posizione e maggiore è il numero di volte in cui lo si fa durante il giorno, maggiori sono i benefici in termini di leggerezza.
  • Fare un po’ di movimento. L’attività fisica non è sconsigliata in gravidanza purchè rispetti le esigenze e i limiti di un corpo in continuo cambiamento. Anche nella fase finale dell’attesa, ad esempio, è possibile camminare, un’attività che mette in moto la circolazione sanguigna e linfatica aiutando ad evitare il gonfiore. Importante non camminare a passo troppo spedito e troppo a lungo così da evitare di sollecitare eccessivamente le articolazioni che devono già sopportare il peso aumento per via del pancione. Anche nuotare, per chi è abituata a farlo, rappresenta un ottimo esercizio per attivare il flusso di ritorno del sangue verso il cuore grazie anche all’azione di massaggio svolta dall’acqua. Nel caso del nuoto poi non si presenta il problema di un’eccessiva sollecitazione sulle articolazioni grazie al sostegno offerto dall’acqua.
  • Seguire un’alimentazione equilibrata e sana. Da evitare sono soprattutto gli eccessi di sale, sia quello aggiunto sia quello già presente in cibi che ne sono ricchi come affettati, salumi, formaggi, alimenti conservati: il sodio favorisce la ritenzione idrica e aumenta quindi il gonfiore. Importante al contrario abbondare con alimenti come la verdura, lo yogurt, il latte fermentato che favoriscono il transito intestinale: la stipsi, disturbo comune in gravidanza, è un fattore che favorisce il ristagno di liquidi e quindi il gonfiore.
  • Bere a sufficienza, ma senza esagerare, per mantenere attiva la diuresi e il ricambio di liquidi nell’organismo.
  • Fare docciature o spugnature fredde. Per allentare il gonfiore è utile passare il getto freddo della doccia oppure una spugna con acqua fredda dalle caviglie fino ai polpacci, ripetendo il passaggio più volte. Volendo si possono anche fare pediluvi alternati usando due catini, uno riempito con acqua fredda e l’altro con acqua calda, passando più volte i piedi da uno all’altro. Possono essere utili anche i classici pediluvi con il sale grosso ma va sempre tenuto presente che il sale aggiunto all’acqua, pur avendo un’ottima azione osmotica di assorbimento dei liquidi stagnanti, tende a seccare la pelle che in gravidanza può essere più sensibile e facilmente soggetta a disidratazione, rossore e irritazione. Se si fanno pediluvi con acqua e sale, quindi, sarebbe sempre opportuno applicare poi su piedi e caviglie una crema nutriente.
  • Usare scarpe e abbigliamento adatto: occorre fare attenzione che nulla stringa a livello non solo dei piedi ma anche dei polpacci e dell’addome in modo che la circolazione possa fluire libera.
  • Indossare le calze elastiche: suggerite nel modello e quindi nel grado di compressione dallo specialista, sono il miglior presidio per mantenere attiva la circolazione. Occorre ricordare che vanno indossate il mattino quando i piedi sono ancora sgonfi dopo il riposo notturno e tenute finchè non ci si sdraia, togliendole sempre quando si è a letto.
  • Ricorrere a preparati dermocosmetici specifici per le gambe pesanti; si tratta di formulazioni che contengono sostanze come il rusco, la centella, l’amamelide, il mirtillo in grado di proteggere e rafforzare le pareti dei capillari per un microcircolo più attivo; alcune contengono anche ingredienti effetto ice cioè sostanze come il mentolo e la canfora capaci di regalare un’immediata azione rinfrescante ai piedi e alle gambe così da allentare la pesantezza e offrire benessere agli arti inferiori.
 

In breve

E’ fisiologico avere le caviglie gonfie in gravidanza, soprattutto nell’ultimo periodo e nella stagione calda. Ci si deve allarmare quindi solo in presenza di altri sintomi, da segnalare subito al medico. Per allentare il gonfiore è utile comunque adottare uno stile di vita sano: mangiare equilibrato, fare movimento finché il pancione lo permette, non stare troppo a lungo in piedi o sedute, scegliere abiti e scarpe comode.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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