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La gravidanza può proteggere dallo stress post traumatico, riducendo i sintomi o evitando le ricadute. È quanto ipotizza uno studio realizzato da ricercatori dell’University of Michigan Medical School e School of Nursing (Stati Uniti) e pubblicato su Depression and Anxiety.
Se c’è stato un grosso trauma
Il disturbo post traumatico da stress si manifesta come conseguenza di un forte trauma che la persona ha vissuto o a cui ha assistito: un lutto, un incidente, un’aggressione, un disastro naturale. Sentimenti di panico e impotenza, sensazione di rivivere continuamente l’esperienza tragica, ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi, incubi notturni rovinano la vita delle persone, specialmente in presenza di stimoli che ripropongono l’evento stressante e che, per questo, vengono accuratamente evitati. Con ripercussioni sulla quotidianità e sulle scelte di vita, come la gravidanza.
Meglio mese dopo mese fino al parto
Questa, però, può essere di grande aiuto alle donne che hanno vissuto esperienze tragiche: lo studio americano infatti ha dimostrato che la gravidanza può proteggere dallo stress post traumatico. I ricercatori, per la prima volta al mondo, hanno monitorato i sintomi di questa condizione nelle mamme, sia durante la gravidanza che dopo il parto. Sono state monitorate 319 donne: più della metà presentava sintomi del disturbo da stress post-traumatico elevati nei primi mesi di gravidanza, ma poi hanno sperimentato una diminuzione del problema, man mano che si avvicinavano al parto.
Ma non sempre
Per una donna incinta su 4, tuttavia, non è risultato che la gravidanza possa proteggere dallo stress post traumatico. Infatti i sintomi peggioravano con il proseguire della gestazione, con conseguenti difficoltà nell’instaurare un legame affettivo con i neonati. Si trattava per lo più di donne vulnerabili, che avevano subito un nuovo trauma mentre erano incinte o mostravano un alto livello di ansia per il parto.
Maggiori controlli
I risultati di quest’indagine, ancora da accertare, potranno essere utili per identificare le donne a rischio di disturbo da stress post-traumatico e sottoporle a uno screening specifico prima della gravidanza o durante le primissime settimane. Una volta individuate, queste donne vanno adeguatamente supportare durante la dolce attesa, per evitare ricadute. È provato infatti che forti reti di sostegno sociale durante la gravidanza (partner, amici, parenti) e attività motoria dolce riducono il rischio di peggioramento.