I disturbi dell’umore (come la depressione) di cui si può soffrire da adulti, potrebbero avere origine addirittura nel periodo passato nella pancia della mamma. In particolare, potrebbe essere determinante il fatto che la donna abbia vissuto uno stato di stress in gravidanza. È quanto suggerisce uno studio condotto in Gran Bretagna e presentato di recente al British neuroscience association Festival of neuroscience, tenutosi a Londra. A dir la verità, si è sempre pensato che il tipo di vita vissuto nel grembo materno potesse avere conseguenze, a lungo termine, sulla salute e il rischio di malattie in età adulta.
Il processo all’origine del fenomeno non è ancora del tutto noto, ma ora gli scienziati sembrano avere più chiaro come l’ambiente materno possa avere profonde conseguenze sulla vita del nascituro.
Aumenta l’ormone dello stress
In pratica, si è visto che se la donna vive uno stress in gravidanza (per lutto, abusi…) nel suo organismo aumenta il livello del cortisolo. “Questo ormone dello stress può essere un fattore chiave per la programmazione del feto, del neonato o il bambino, al rischio di malattia in età adulta” ha spiegato la professoressa Megan Holmes che ha coordinato la ricerca. “Il cortisolo provoca una crescita ridotta e modifica i tempi di sviluppo del tessuto, oltre ad avere effetti di lunga durata sulla espressione genica” ha proseguito l’esperta.
Il team di studiosi ha però individuato un enzima, dal nome “11ß HSD2” (11beta-deidrogenasi di tipo 2) che avrebbe un ruolo chiave nel processo di programmazione fetale, in quanto può trasformare il cortisolo in una forma inattiva, prima che questo possa causare danno al feto nel grembo materno. Si tratta di un enzima che si trova naturalmente nella placenta e durante lo sviluppo del cervello nel feto. Gli scienziati credono che 11ß HSD2 agisca come scudo per proteggere il nascituro dall’azione dannosa del cortisolo. Questa ricerca è comunque attualmente in corso e non è ancora possibile trarre conclusioni definitive sul rapporto tra stress in gravidanza e disturbi dell’umore da adulti.