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Lo stress in gravidanza aumenta il rischio che il bebè soffra di ansia e disturbi cognitivi in età adulta. Secondo ricercatori dell’Ohio State University di San Diego (Stati Uniti), infatti, lo stress modifica la composizione del microbiota – l’insieme dei batteri presenti nell’apparato digerente – della futura mamma, influenzando negativamente lo sviluppo cognitivo del bimbo nel pancione.
Conseguenze soprattutto sulle femmine
Per dimostrare che lo stress in gravidanza aumenta il rischio che il bebè soffra di ansia e disturbi cognitivi in età adulta, gli scienziati americani hanno analizzato il comportamento di due gruppi di topi femmine incinte: gli appartenenti al primo sono stati sottoposti a una situazione stressante (rinchiusi in un ambiente ristretto due ore al giorno per una settimana), mentre gli altri sono stati lasciati indisturbati. Hanno così scoperto che la tensione cui erano state sottoposte le topoline del primo gruppo aveva determinato un cambiamento dei batteri presenti nell’intestino delle loro figlie femmine, che erano perdurati in età adulta. Inoltre, le figlie delle topoline stressate erano più ansiose e mostravano maggiori difficoltà di apprendimento rispetto a quelle dei roditori che avevano trascorso una gravidanza serena. Non solo: hanno rilevato un aumento dei marcatori dell’infiammazione nella placenta dei topi sottoposti a stress, nel cervello() del feto e in quello della loro prole diventata adulta. Risultava, invece, ridotta la presenza di una molecola che favorisce la crescita dei neuroni: il “fattore neurotrofico cerebrale” (Bdnf). Hanno così concluso che lo stress in gravidanza aumenta il rischio che il bebè soffra di ansia e disturbi cognitivi in età adulta, dovuti al fatto che i batteri presenti nel tratto gastrointestinale e nell’apparato riproduttivo della madre sono i primi a colonizzare il feto in via di sviluppo e, dopo il parto, l’intestino del neonato.
Per i maschi servono altri studi
Risultati simili sono stati ottenuti anche nella prole di sesso maschile, ma sono ancora in fase di valutazione. I topi figli di animali stressati erano più ansiosi, trascorrevano più tempo al buio e al chiuso e mostravano problemi di apprendimento, anche se non sono mai stati sottoposti a stress dopo la nascita.