La ginnastica in gravidanza da fare al mare o in piscina

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 08/07/2013 Aggiornato il 15/07/2016

La ginnastica dà benessere ed energia anche in gravidanza: ecco gli esercizi da fare al mare o in piscina

La ginnastica in gravidanza da fare al mare o in piscina

La ginnastica è un “must” anche in gravidanza, e non solo perché regala benefici dal punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista emotivo. Sia che la ginnastica venga fatta al mare, sia che venga fatta in piscina è una vera e propria spinta di energia e di benessere in gravidanza. La ragione? L’acqua è vita.

Mare o piscina?

L’acqua di mare facilita il galleggiamento e per questo certi movimenti potrebbero risultare un po’ più faticosi. Alcuni esercizi, inoltre, richiedono l’ausilio di appoggi, come il bordo piscina, che al mare potranno essere sostituiti da tavolette o dal sostegno del partner. In ogni caso, per la ginnastica in gravidanza l’acqua deve essere all’altezza delle ascelle e del petto: per questo non è indispensabile saper nuotare.

Quando fare movimento

Se la gravidanza procede in modo fisiologico e il ginecologo non rileva controindicazioni, la ginnastica può essere effettuata tranquillamente per tutta l’attesa, 2-3 volte alla settimana. Si inizia con il riscaldamento, facendo una corsetta leggera sul posto o percorrendo una mezza vasca simulando il movimento della corsa. E il nuoto? Gli esercizi di ginnastica possono essere intervallati da alcune vasche a stile libero o a dorso. È importante non esagerare. Infatti, ogni donna potrà eseguire il numero di ripetizioni che sente di poter fare e in base al proprio grado di allenamento e al tempo a disposizione.

I benefici

Gli esperti lo ribadiscono: durante i nove mesi, svolgere attività fisica in acqua può risultare particolarmente piacevole e rilassante. Innanzitutto ci si sente più leggere: il peso del corpo è circa un sesto di quello che si registra a terra. Un vantaggio soprattutto negli ultimi mesi, quando il pancione grava sulla schiena e può facilmente causare lombagie e sciatalgie. 

 

Tonificazione e leggerezza

E c’è di più. La resistenza offerta dall’acqua consente di ottenere una tonificazione muscolare anche migliore rispetto all’attività svolta a terra. Infine, la pressione idrostatica favorisce il ritorno venoso e migliora la vascolarizzazione degli arti inferiori, contrastando gonfiori e senso di pesantezza, complice anche l’azione vasocostrittrice del freddo.

Stimola gli ormoni del benessere

Dal punto di vista emozionale è provato che fare ginnastica in acqua stimola la produzione di endorfine, gli ormoni che infondono benessere. Inoltre, i gesti lenti e i suoni ovattati aiutano a rilassarsi e a entrare in contatto con il proprio bambino, specie quando si eseguono gli esercizi in immersione (come quello in posizione fetale).

Ecco qualche esercizo

Per i pettorali: scegliere un punto in cui l’acqua arriva alle spalle, divaricare le gambe e stendere in fuori le braccia. Fare dei cerchi con le braccia senza piegare i gomiti, in senso orario e antiorario. I palmi delle mani possono essere tenuti in linea con le braccia o, per uno sforzo maggiore, piegati verso l’alto. 

Per i fianchi: con l’acqua alla vita, mettersi in piedi, con le gambe unite e le braccia appoggiate a un sostegno, come il bordo piscina, lentamente slanciare la gamba sinistra di lato, mantenendo la schiena e i fianchi fermi, e poi ritornare al punto di partenza, senza però appoggiare la gamba.

Per la circolazione: in piedi, con l’acqua alla vita, simulare lentamente il movimento della corsa, cercando di alzare il più possibile le ginocchia. Va eseguito senza fretta, per evitare di perdere l’equilibrio.

 
 
 

In breve

IN ACQUA SI POSSONO FARE ESERCIZI ALTRIMENTI IMPOSSIBILI

La leggerezza che provoca l’acqua agevola movimenti che altrimenti potrebbero risultare faticosi o addirittura controindicati durante l’attesa. In acqua, ad esempio, si possono praticare esercizi da supine, una posizione che non sempre si riesce ad assumere negli ultimi mesi, perché l’utero ingrossato può comprimere la vena cava e provocare cali di pressione.

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