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Sono uno dei rimedi più utilizzati per contrastare la cellulite. Ma i fanghi d’alga presentano non poche controindicazioni. Innanzitutto i dermatologhi ne sconsigliano l’uso in gravidanza e nella fase dell’allattamento: meglio posticipare quindi gli impacchi a quando il bebè è un po’ più grande. Attenzione poi a non utilizzarli quando si soffre di problemi di tiroide: essendo prodotti di derivazione marina, e quindi fonte di iodio, potrebbero portare a un peggioramento dei disturbi. Un’ulteriore controindicazione all’utilizzo dei fanghi d’alga è la pelle sensibile, problematica che la gravidanza tende ad esasperare: restando a lungo a contatto con la cute possono favorire arrossamenti e irritazioni oppure esasperare quelli già presenti.
Aiutano ma non risolvono la cellulite
Da sfatare poi il mito che i fanghi d’alga siano la panacea contro cuscinetti e pelle a buccia di arancia: possono aiutare a rendere più levigata e compatta la pelle ma non riescono certo a risolvere da soli un problema che ha molte cause e molte manifestazioni. Per contrastare gli inestetismi della cellulite, infatti, la regola base rimane, infatti, quella di muoversi su più fronti. È importante seguire un’alimentazione equilibrata e varia, riducendo al minimo il consumo di sale e cibi salati che possono creare ritenzione e favorire l’edema, bere molto, almeno un paio di litri di acqua al giorno, e portare in tavola frutta e verdura ricchi di vitamine e minerali preziosi per il trofismo del tessuto cutaneo. Fare movimento è indispensabile poi per mantenere attiva la circolazione che tende a rallentare in presenza della cellulite.
I prodotti indicati
Utile infine l’impiego regolare dei prodotti cosmetici. Se i fanghi d’alga sono sconsigliati in gravidanza, ci sono molte altre formulazioni che possono essere impiegate, in particolare quelle che attivano il microcircolo, stimolano il drenaggio e aiutano a ridurre il senso di pesantezza agli arti inferiori che caratterizza spesso l’attesa.