Autismo: esposizione ai pesticidi in gravidanza aumenta il rischio

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 16/05/2019 Aggiornato il 16/05/2019

L'esposizione prenatale ai pesticidi può aumentare la probabilità di sviluppare malattie dello spettro autistico

Autismo: esposizione ai pesticidi in gravidanza aumenta il rischio

L’ autismo è in aumento nei Paesi industrializzati: in Italia si stima ne sia colpito circa un bimbo su 100. Le ricerche scientifiche hanno dimostrato l’importanza dei fattori genetici come causa. Ma alcuni esperimenti di laboratorio hanno suggerito che anche i pesticidi potrebbero avere un ruolo nella comparsa dell’autismo. Fino ad oggi mancavano però indagini su questa associazione nel mondo reale. Ora uno studio pubblicato sulla rivista medica British Medical Journal (BMJ), il più ampio finora condotto sulla materia, ha colmato questa lacuna.

Aumenta il rischio nelle donne in gravidanza

I ricercatori dell’Università della California hanno utilizzato i dati di 2.961 piccoli pazienti con una diagnosi di autismo e 35.370 pazienti che non l’avevano, nati nello stesso anno nella Central Valley della California, regione fortemente agricola. I loro dati sono stati incrociati con quelli relativi all’utilizzo di 11 sostanze antiparassitarie di uso comune, tra cui glifosato, diazinone, permetrina. Secondo i dati analizzati, le donne che, durante la gravidanza, avevano vissuto entro 2 km da un’area altamente densa di pesticidi avevano tra il 10 e il 15% di probabilità in più di partorire bambini con diagnosi di autismo. Questo rischio aumentava fino a circa il 30%, nei casi in cui il bambino aveva una forma grave autismo, ovvero con disabilità intellettiva.

Servono ulteriori studi 

La correlazione però non è per forza indice di causalità e quindi lo studio non può affermare con certezza che l’autismo sia collegato all’esposizione ai pesticidi anche se, ovviamente, i dati hanno creato un certo allarme. Se è vero e scientificamente plausibile, che pesticidi e inquinamento in generale, insetticidi e smog siano fattori di rischio per i disturbi dello spettro autistico; non si può ancora dire fino a che punto lo siano, per quali motivi e per quali quantità. Saranno necessari ulteriori studi.

 

 

 
 
 

Da sapere!

L’autismo è un disturbo del neurosviluppo che coinvolge numerosi aspetti dello sviluppo emotivo, sociale e intellettivo di chi ne è affetto. In Italia sono circa 100mila i bambini e gli adolescenti che ne soffrono e i maschi sono colpiti quattro volte di più rispetto alle femmine, senza differenze di origine etnica e condizione sociale.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Referto dell’ecografia morfologica: come capire se c’è qualcosa che non va?

28/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il medico che effettua l'ecografia morfologica non rileva anomalie, non ha senso arrovellarsi sul referto. Se ci fosse stato qualcosa che non va sarebbe stato comunicato. In Inghilterra non vengono rilasciati alle pazienti i risultati degli esami proprio per evitare preoccupazioni inutili a chi non...  »

Mutazioni MTHFR eterozigote e PAI 4g/4g omozigote: possono causare l’aborto?

24/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'interruzione spontanea di una gravidanza iniziale è quasi sempre dovuta a uno sbilanciamento cromosomico del feto e non a mutazioni che di fatto non impediscono in assoluto che una gestazione vada a buon fine, come dimostra il fatto che tantissime donne che ne sono interessate hanno figli.   »

Quinta settimana di gravidanza: non si vede l’embrione e si evidenzia un distacco

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Anna Maria Marconi

Non è mai opportuno voler fare la prima ecografia troppo precocemente perché anziché esserne tranquillizzate si rischia di peggiorare la propria ansia. In quinta settimana difficilmente si vedono l'embrione e il battito del cuoricino, in più non si può capire bene se davvero si è in presenza di un distacco...  »

Fai la tua domanda agli specialisti