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Un caso di autismo su cinque potrebbe essere indotto da anticorpi materni che penetrano la placenta e vanno a disturbare lo sviluppo fetale. La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori della University of California di Davis. Secondo il loro studio l’esposizione prenatale a specifiche combinazioni di anticorpi che si trovano solo nelle madri di bambini autistici porta a cambiamenti nel cervello che danneggiano il comportamento e lo sviluppo, provocando l’autismo. Ecco come si comporterebbero questi anticorpi, sulla base di esperimenti condotti sulle scimmie.
Responsabili gli anticorpi specifici immunoglobulina-G
Gli anticorpi specifici immunoglobulina-G (IgG) che si trovano nella placenta avrebbero un impatto sullo sviluppo del cervello del feto, e possono portare a una forma di autismo che i ricercatori hanno chiamato Mar (maternal antibody-related). Si tratta di una forma della malattia che gli scienziati stimano che rappresenti il 23% di tutti i casi.
L’autismo nei bambini
L’autismo infantile è una sindrome che colpisce la sfera affettiva e la capacità di relazione, e non riguarda solo il bambino che ne è affetto, ma coinvolge drammaticamente l’intera famiglia: frustrazione e rifiuto sono i vissuti con i quali i genitori devono fare maggiormente i conti.
La dimensione della malattia
In Italia l’incidenza di autismo infantile è aumentata vertiginosamente negli ultimi anni: circa un bimbo su 200 soffre di una qualche forma del disturbo. A parte le difficoltà del linguaggio, della comunicazione, relazionali e psicomotorie che possono esserci, il nucleo centrale della patologia autistica è connesso alla sfera emotiva.