Antibiotici in gravidanza per una donna su due

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 20/08/2018 Aggiornato il 20/08/2018

Il tema dei farmaci durante l’attesa è controverso. Attenzione agli antibiotici in gravidanza: vanno presi con cautela, ma se ne prescrivono troppi

Antibiotici in gravidanza per una donna su due

Il 50% delle donne in gravidanza ha ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici e le prescrizioni di farmaci inappropriati avvengono in più di un quinto delle gravidanze, compresi quelli che possono causare anomalie congenite al feto. È quanto emerge da uno studio condotto al Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio che ha riguardato anche l’uso degli antibiotici in gravidanza.

Troppe prescrizioni inappropriate

Escludendo vitamine e minerali, a 8 donne su 10 (ovvero 153.079) è stato prescritto almeno un farmaco durante la gestazione, con una media di 4,6 farmaci per gravidanza. Tra le prescrizioni inappropriate, la supplementazione di progestogeni per il trattamento della minaccia d’aborto è stata somministrata nel 22% delle gravidanze. I farmaci teratogeni sono stati prescritti nello 0,8% dei casi, in particolare gli Ace inibitori e i sartani per il trattamento dei disturbi ipertensivi.

Allarme infezioni in ospedale

I farmaci per il sangue e gli organi ematopoietici erano i più prescritti (53%). A seguire gli antibiotici in gravidanza, con il 50,7%, una proporzione allarmante se paragonata a quella stimata in altri contesti europei, dove varia tra il 27-32%. Questi, infatti, sottolinea l’Istituto superiore di sanità, è associato al crescere dell’antibiotico-resistenza e al suo impatto sulle infezioni batteriche ospedaliere, sepsi compresa, che nel mondo colpisce circa 30 milioni di persone e miete 6 milioni di vittime ogni anno e tra esse anche molte donne in gravidanza e neonati.

Pericolo antibiotico-resistenza

La diffusione della resistenza agli antibiotici in Europa è preoccupante: ogni anno si verificano 4 milioni di infezioni da germi antibiotico-resistenti che provocano più di 37mila morti. In Italia il livello di antibiotico-resistenza si colloca fra i più elevati in Europa con una percentuale annuale di malati infetti fra il 7 e il 10%. Le infezioni contratte in ospedale colpiscono circa 300mila persone e causano una mortalità che si aggira fra i 4.500-7.000 casi.

 

 
 
 

Da sapere!

Si prevede che nel 2050 le infezioni batteriche da germi multiresistenti possano causare circa 10 milioni di morti – superando i decessi per tumore – con costi esorbitanti per i sistemi sanitari di tutto il mondo.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Integrazione di progesterone dopo la 12^ settimana: è pericoloso sospenderla?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni.   »

Pianto poco vigoroso alla nascita: c’è da preoccuparsi?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Antonella Di Stefano

Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile.   »

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti