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Ricorrere per diverso tempo (28 giorni circa) al paracetamolo per alleviare dolori o abbassare la febbre durante la gravidanza può aumentare il rischio di effetti negativi sullo sviluppo del bambino: in particolare, possono esserci conseguenze sullo sviluppo psicomotorio, il comportamento e il carattere. È quanto si sostiene in uno studio norvegese pubblicato sull’International Journal of Epidemiology.
Conseguenze sullo sviluppo del bambino
Nel loro studio i ricercatori norvegesi si sono concentrati ad analizzare il, il comportamento e il temperamento di circa 3mila coppie di fratelli che erano stati, più o meno, esposti al paracetamolo durante il periodo di gestazione. Ebbene, è emerso che i piccoli che erano stati esposti al paracetamolo per più di 28 giorni durante la gravidanza hanno riportato risultati peggiori nelle prove di abilità motoria, scarse capacità di comunicazione e maggiori problemi comportamentali rispetto ai fratelli non esposti al farmaco.
Analizzati anche altri fattori
Altri fattori analizzati, diversi dagli effetti del paracetamolo, sono stati quelli genetici, ambientali, l’aver contratto infezioni, l’assunzione di alcol e il vizio del fumo, l’uso di altri tipi di farmaci nel corso della gravidanza. Una controprova è stata fatta esaminando gli effetti di un altro tipo analgesico, l’ibuprofene, che ha un diverso meccanismo d’azione. In conclusione della loro ricerca, gli esperti norvegesi consigliano di fare molta attenzione all’uso di paracetamolo durante la gravidanza.