Alcol in gravidanza: una donna su 10 ne fa uso (e abuso)

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 16/12/2013 Aggiornato il 16/12/2013

L’alcol fa male, eppure una donna su 10 non vi rinuncia neanche durante la gravidanza. Tra i possibili rischi: parto prematuro e nascita del bambino sottopeso

Alcol in gravidanza: una donna su 10 ne fa uso (e abuso)

L’alcol fa male, eppure una donna su 10 non vi rinuncia nemmeno durante la gravidanza. Da uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica Acta Obstetricia et Gynecologica Scandinavica, condotto dal Norwegian Institute of Public Health di Oslo su un campione di donne al secondo trimestre di gravidanza è emerso che il 10% delle gestanti fa uso di alcol; addirittura per lo 0,5% di esse si può addirittura parlare di binge drinking, ossia di un consumo compulsivo di alcolici. I possibili rischi di questo comportamento includono parto prematuro, bambini nati sottopeso, sindrome alcolica fetale fino al decesso del piccolo.

Un vizio difficile da abbandonare

Analizzando i dati raccolti alla 17a e alla 30a settimana di gestazione, i ricercatori hanno, infatti, scoperto che il 16% delle donne fa un leggero consumo di alcol durante il primo trimestre, mentre il 12% è addirittura dedito al binge drinking. Se poi la futura mamma è affetta ansia e depressione il consumo di alcolici aumenta e la situazione ovviamente peggiora: sale al 27% quello lieve, mentre schizza al 55% il binge drinking. Negli ultimi due trimestri la presenza di questi disturbi fa lievitare il consumo di alcolici del 28% e il binge drinking del 114%.

L’identikit della mamma “alcolica”

Secondo lo studio a essere più propense ad assumere alcolici in gravidanza sono le donne con reddito basso, quelle il cui partner ha il vizio dell’alcol e quelle che lo consumavano già prima della gravidanza.

Un problema più diffuso di quanto si pensi

È dimostrato che una donna su 25 assume dosi critiche di alcol durante la gravidanza, tanto da mettere a rischio la gravidanza, la salute del nascituro e perfino la vita stessa.

 

In breve

CHE COS’È IL BINGE DRINKING

Si parla di binge drinking quando si bevono più di 5 bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve.  Per poter parlare di binge drinking non è importante il tipo di sostanza che viene ingerita né l’eventuale dipendenza alcolica: lo scopo principale di queste “abbuffate alcoliche” è l’ubriacatura immediata e la perdita di controllo. Il punto critico può essere raggiunto dopo molte ore o anche diversi giorni di assunzione. A causa degli effetti a lungo termine, il binge drinking è considerato uno dei più grandi problemi di salute al giorno d’oggi. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

A 5 settimane l’embrione non si vede

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Nella 5^ settimana di gravidanza non è motivo di allarme non visualizzare l'embrione con il battito del cuoricino. In questa epoca quello che conta è individuare in utero la camera gestazionale.   »

Fai la tua domanda agli specialisti