Alcol in gravidanza: anche piccole quantità fanno male

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 10/10/2022 Aggiornato il 10/10/2022

Per evitare al bambino i danni dell’alcol in gravidanza non basta limitarne le dosi. È importante eliminare del tutto vino, birra e liquori. Ecco perché

l'alcol in gravidanza fa sempre male

Quando si parla dei danni dell’alcol in gravidanza, non ci sono mezze misure: è bene che la donna non ne consumi nemmeno una piccola quantità. Questa raccomandazione viene dalla Società italiana di Neonatologia, che sostiene la campagna “Zero alcol, zero Fasd”.

Le donne in gravidanza possono bere alcol?

L’ideale sarebbe evitare anche le più piccole quantità di vino e birra, per non parlare dei liquori e di altri superalcolici. Purtroppo, da alcuni recenti dati dell’Istituto Superiore di Sanità emerge che una donna in attesa su dieci nel mondo consuma alcol, anche solo in modo moderato o occasionale. Eppure, i nove mesi, ribadisce l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), sono un periodo in cui si dovrebbe evitare completamente l’assunzione di alcolici. Il feto in via di formazione è, infatti, particolarmente sensibile all’azione nociva delle sostanze che gli giungono attraverso la placenta. Lo stesso discorso vale per l’allattamento, un altro periodo in cui è importante seguire uno stile di vita sano, perché le sostanze nocive raggiungono il bambino attraverso il latte.

Che rischi ci sono assumendo alcol in gravidanza?

I danni dell’alcol in gravidanza sono di varia entità e possono riguardare sia lo sviluppo fisico, sia le capacità cognitive e psichiche. Gli alcolici possono provocare basso peso alla nascita, lento sviluppo motorio, iperattività e ritardi nell’apprendimento.
Tra queste ultime problematiche, la più seria è la Fas, o Sindrome Feto Alcolica. Si tratta di un disturbo che si accompagna a disabilità sia fisiche sia cognitive, con ripercussioni nella vita quotidiana. Il sistema nervoso del bambino è danneggiato dall’alcol, quindi il piccolo ha difficoltà a concentrarsi, a seguire le regole, non percepisce il pericolo e si lascia influenzare e distrarre facilmente. Questa sindrome ancora oggi non viene riconosciuta con facilità e spesso la si confonde con problemi di autismo o disturbi di iperattività e deficit di attenzione.

In che modo l’alcol in gravidanza danneggia il feto?

L’alcol passa sempre attraverso la placenta, indipendentemente dall’epoca di gestazione, dal tipo di bevanda assunta e dalla quantità. In altre parole, anche un consumo “occasionale e moderato” può avere conseguenze permanenti e irreversibili sul nascituro a causa dell’azione tossica dell’etanolo. Il feto, infatti, non è in grado di metabolizzare l’alcol, perché privo degli enzimi necessari e quindi anche una minima quantità ne pregiudica la salute. In altre parole, quando la mamma beve, in quel preciso istante beve anche il bambino. E non succede così di rado: sembra che un bambino su 300 venga al mondo con sindrome feto alcolica.

In che modo è possibile prevenire le malattie legate all’alcol?

Si deve ricordare che per evitare i danni dell’alcol in gravidanza, la quota permessa (anche in allattamento) è pari a zero, come recita il titolo della campagna portata avanti dalla Sin. Inoltre, per sensibilizzare e prevenire sul problema della sindrome feto alcolica, l’Istituto Superiore di Sanità ha avviato uno studio su prevenzione, diagnosi precoce e trattamento mirato dello Spettro dei Disturbi Feto Alcolici, con l’obiettivo di monitorare il reale consumo di alcol in gravidanza ed esposizione all’etanolo in utero. Lo studio vuole inoltre far capire a tutta la popolazione i rischi alcol correlati per la salute materno-infantile e di formare il personale socio-sanitario sulla prevenzione, diagnosi e il trattamento mirato. Il reclutamento ha previsto il coinvolgimento di 2000 gestanti e 2000 neonati sul territorio nazionale, con interventi di formazione e sensibilizzazione del personale sanitario.

 

 

 
 
 

In sintesi

Quali altre sostanze sono dannose in gravidanza?

Oltre all’alcol, il fumo è molto nocivo per il feto perché causa ritardo di crescita e problemi respiratori. Le sostanze stupefacenti di tutti i tipi vanno ugualmente evitate perché causano aborti spontanei, parto pretermine, crisi di astinenza nel neonato e altri disturbi.

I farmaci sono pericolosi per il feto?

Qualsiasi sostanza è potenzialmente nociva. Per questo, quando si aspetta un bambino è bene rivolgersi al ginecologo anche per un semplice farmaco da banco.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Ansia e attacchi di panico verso il termine della gravidanza (gemellare)

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Gli eventuali disturbi della sfera psichica come depressione, disturbo d'ansia, attacchi di panico richiedono cure mirate anche in gravidanza. Spetta al ginecologo in accordo con lo psichiatra prescrivere la terapia più idonea, tenendo conto che le benzodiazepine non sono consigliabili dal secondo trimestre...  »

Collo dell’utero in gravidanza e variazioni della sua lunghezza

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza il collo dell'utero di norma ha una lunghezza compresa tra 33 e 40 millimetri: è motivo di allarme un raccorciamento dai 25 millimetri in giù.   »

Gravidanza indietro di una settimana secondo l’ecografia: è brutto segno?

26/08/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La ridatazione ecografica della gravidanza è un'eventualità che di per sé non segnala che qualcosa non va. Spetta comunque al ginecologo che effettua l'ecografia fornire tutte le informazioni del caso.   »

Fai la tua domanda agli specialisti