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Accettare il loro carattere
I genitori non dovrebbero mai giudicare il modo di essere dei loro figli perché ne sono corresponsabili. È molto importante che mamma e papà osservino e conoscano bene se stessi prima di capire come interagire con i loro ragazzi. Un figlio deve crescere seguendo la propria indole. Se si ha davanti un “capetto” è bene insegnargli come portare avanti le proprie idee, rispettando però sempre la libertà e la dignità degli altri. In caso contrario, cioè se nostro figlio ha un carattere un po’ debole e sottomesso, sarà utile aiutarlo a fare delle scelte autonome, senza imitare per forza gli altri. È questo il modo migliore per instaurare un buon rapporto tra genitori e figli.
Figli seguaci o leader? Ecco come comportarsi
In genere, bambini definiti “seguaci”, in famiglia sono figli un po’ più dipendenti. Questo perché sono stati iperprotetti e sempre guidati nel loro modo di pensare e agire. Per questo non sanno opporsi in modo fermo agli altri, oppure difendere un loro punto di vista. In questi casi vanno aiutati a capire se quello che stanno facendo, partendo per esempio dalle piccole cose, gli piaccia davvero, se è realmente ciò che vogliono oppure no. Per stabilire un buon rapporto tra genitori e figli e per rendere i nostri ragazzi maturi bisogna, quindi, allenarli a ragionare sempre con la propria testa e a far valere le loro idee, nel rispetto degli altri ma anche di se stessi. Se, invece, dovesse emergere un atteggiamento da leader, la prima cosa che i genitori devono chiedersi è se il proprio figlio manchi di rispetto agli altri. In questo caso è utile domandarsi se la famiglia è in qualche modo responsabile di questo suo modo di essere.
Vari fattori alla base di un carattere trascinatore o osservatore
Sin dall’asilo, dal modo in cui il bambino interagisce con gli altri compagni – da come si relaziona all’interno di un gruppo o in un rapporto a due – si può capire se nostro figlio è un trascinatore o un osservatore. Questo dipende sia da una componente genetica e caratteriale sia dal modo in cui è stato abituato a entrare in relazione con gli altri, imparandolo dalla famiglia fin dai primi anni di vita.