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Meccanicamente quando usciamo di casa abbassiamo le tapparelle, chiudiamo le imposte o tiriamo le tende. Per sicurezza, certo, ma anche per non far entrare il sole. E spesso teniamo in ombra le stanze anche quando siamo in casa perché troppa luce dà fastidio. Niente di più sbagliato: le stanze inondate di sole sono più sane. Lo hanno scoperto alcuni ricercatori dell’Università dell’Oregon che hanno svolto uno studio su piccolissimi ambienti e polveri per capire se e come la luce del giorno influisse sulla presenza di germi, soprattutto su quelli che provocano malattie respiratorie. La ricerca, pubblicata sulla rivista medica Microbiome, ha evidenziato che la proliferazione batterica raddoppia nella polvere delle stanze lasciate al buio.
Meno sole, più batteri
Gli esperti hanno usato un mix di polvere raccolta da abitazioni nella zona di Portland e lo hanno depositato in stanze miniaturizzate, collocandone in parte al buio, in parte alla luce dei raggi Uv e in parte ala luce solare diretta. Dopo 90 giorni (il tempo che serve alla polvere per depositarsi sulle superfici dopo essere stata aspirata) hanno campionato la polvere e analizzato i tipi di batteri presenti.
Una cura naturale contro le malattie respiratorie
È così emerso che le stanze esposte alla luce sole sono risultate quelle con meno germi, circa la metà dei batteri vitali (quelli in grado di crescere), rispetto alle stanze buie. Le stanze esposte solo ai raggi Uv (luce non visibile) avevano batteri leggermente meno vitali di quelli esposti alla luce solare. Nelle stanze buie era “vivo” il 12% dei batteri, in quelle con luce naturale il 6,8 per cento e il 6,1 per cento nelle stanze esposte ai soli raggi Uv. Le stanze illuminate a giorno contenevano meno batteri associati alla pelle umana e assomigliavano più a delle appartenevano a specie note per causare le malattie respiratorie.
Lo sapevi che?
Tra le pareti domestiche circolano circa 10.000 specie diverse di batteri, molti sono presenti in cucina.