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A causa della crisi economica, in Italia, la “terra” madre della dieta mediterranea, crollano i consumi dei prodotti tipici del modello nutrizionale più famoso del mondo e riconosciuto dall’Unesco come “patrimonio mondiale dell’Umanità”: olio d’oliva, pasta, pane, vino, frutta e verdura. È il risultato di una recente analisi della Coldiretti che ha esaminato le abitudini degli italiani quando fanno la spesa, a partire dal 2008.
Olio, frutta e verdura al vertice della lista nera
Gli acquisti di olio d’oliva, fondamento della dieta mediterranea, sono diminuiti del 25% che, riferiti al consumo procapite, equivalgono a 9.2 chili l’anno, dietro alla Spagna (10.4 chili) e alla Grecia (16.3 chili). Per la frutta e la verdura il calo è stato del 7%, che in termini di consumo per persona, corrispondono a poco più di 130 chili all’anno, cioè 360 grammi al giorno. Attenzione: è una quantità inferiore rispetto ai 400 grammi raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità. È inoltre emerso che solo il 18% degli italiani di età superiore ai 3 anni consuma almeno 4 porzioni di frutta e verdura al giorno.
Meno pasta e meno pane
Anche se rispetto agli altri europei gli italiani restano i maggior consumatori di pasta e di pane, il loro consumo si è notevolmente ridotto con la spending review. In particolare quello del pane che dall’inizio della crisi è dimezzato, scendendo nel 2014 al minimo storico di 90 grammi, equivalenti a meno di due fettine di pane (o due michette piccole) al giorno a persona.
Perderemo il primato della longevità italiana?
Ciò che preoccupa la Coldiretti è che questo cambiamento nelle scelte alimentari potrebbe portare gli italiani a perdere quell’elisir di lunga vita acquisito dal consumo regolare di pane, pasta, pesce, frutta, olio extra vergine d’oliva e vino. Portare a tavola tutti i giorni questi alimenti ha fatto si che fino ad oggi gli italiani siano stati classificati tra i più longevi del mondo, con una vita media che ha raggiunto i 79.8 anni per gli uomini e gli 84.8 per le donne.