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Si chiamano “moca”, materiali e oggetti a contatto con gli alimenti, che possono in alcuni casi rappresentare un vero rischio per la salute. Quante volte in cucina utilizziamo utensili come pentole, pellicole, contenitori, bottiglie di plastica. Ma saranno veramente sicuri?
Cromo, nichel, cadmio e piombo
Il Rasff (il Sistema di allerta rapido europeo) ha inviato ben 153 notifiche nel 2015, che “mettono in evidenza che i materiali utilizzati per il confezionamento, l’imballaggio o la conservazione degli alimenti possono generare problemi differenti. Inoltre, le segnalazioni di materiali a rischio in cucina provengono soprattutto dalla Cina, e si riferiscono a prodotti che hanno la capacità di rilasciare metalli pesanti, principalmente cromo, nichel, cadmio e piombo” spiega Sabina Rubini, esperta in sicurezza degli alimenti e autrice di un’analisi sui principali rischi legati al contatto di materiali per il confezionamento con alimenti e bevande.
Attenzione alle decorazioni…
“La ceramica, se decorata con vernici contenenti piombo (Pb) e cadmio (Cd), proibite in Europa e negli Usa, ma utilizzate da Paesi con standard di controllo meno rigidi, può indurre un rischio da metalli pesanti – prosegue Rubini -. Ciò è stato confermato da casi in cui l’acquisto di stoviglie decorate a mano di dubbia provenienza o da Paesi extraeuropei da parte dei ristoratori, ha fatto poi riscontrare negli avventori intossicazioni derivanti appunto da metalli pesanti”.
… e a contenitori e bottiglie di plastica
“Non bisognerebbe mai abbassare la guardia. Siamo nell’era delle materie plastiche, dove gran parte dei contenitori è costituito da materiali di questo tipo. Il problema sussiste nel caso in cui il materiale plastico contenga delle impurità di vario tipo, che potrebbero rendere il contenitore in grado di rilasciare sostanze potenzialmente tossiche, in presenza di cibi composti, o che contengono sostanze grasse”. L’abitudine di utilizzare e riutilizzare più volte le bottiglie di plastiche, magari per prendere dell’acqua fresca, sarebbe da bandire: “Il materiale impiegato è il Pet (Polietilene tereftalato), il cui potenziale rischio è quello di rilasciare sostanze come la formaldeide (classificata come sicuramente cancerogena per l’uomo) o l’acetaldeide (classificata come possibile cancerogeno), in alcuni casi responsabili del caratteristico sapore di plastica, oppure di alcuni tipi di ftalati, catalogati come interferenti endocrini”. Queste sostanze, se esposte a fonti di calore per molto tempo, potrebbero contaminare la bevanda. Meglio, dunque, evitare di riusare le bottigliette più e più volte. ed evitare anche di “tenere le confezioni di acqua e bibite in materiali plastici in balcone, dove potrebbero subire forti stress termici.
Pellicola per conservare
Altro “must have” delle nostre dispense è la pellicola, che utilizziamo per coprire e conservare ogni tipo di cibo. Questa è fatta di cloruro di polivinile (pvc). È importante acquistare quelle adatte a oli o sostanze grasse. In alcune pellicole, infatti, potrebbero essere contenuti ftalati, che passano nei cibi di natura oleosa o contenenti grassi (come i formaggi), con evidenti rischi per la salute.
Teflon, precauzioni d’uso
Le pentole antiaderenti, definite anche pentole al Teflon “possono essere considerate sicure sempre che vengano rispettate alcune precauzioni nell’uso. Nel lavaggio dei tegami in Teflon non è necessario sfregare la superficie, ma è sufficiente un lavaggio con acqua leggermente saponata. Non si devono assolutamente utilizzare detergenti abrasivi e nemmeno le pagliette in metallo o spugnette. Infine, il lavaggio in lavastoviglie è possibile, ma è consigliabile utilizzare un ciclo di lavaggio a una temperatura attorno ai 50° C”, conclude Sabina Rubini.