Argomenti trattati
Arriva la stangata sugli asili nido a Roma. Mandare i propri figli all’asilo nido da settembre, infatti, costerà 250 euro in più all’anno in media per ogni famiglia. Si tratta di un aumento delle tariffe che raggiunge il 15,5 per cento per le fasce più alte di reddito Isee, mentre per le più basse si parla di un aumento del 7 per cento.
La delibera della Capitale
L’assemblea capitolina ha approvato a fine luglio una delibera con la quale si aumentano le tariffe dei servizi pubblici. E questo rincaro sarà solamente l’inizio: nel 2015 e nel 2016 iscrivere un bimbo all’asilo nido comunale a Roma significherà spendere un terzo in più rispetto a oggi. Anche quest’anno per iscriversi agli asili nido del Comune sarà necessario pagare una retta stabilita in base al reddito della famiglia fotografato nel certificato Isee. Ma, con gli attuali aumenti, chi ha un Isee fino a 10mila euro dovrà pagare il 6-7 per cento in più. L’11 per cento in più per chi ha un certificato Isee compreso tra i 15mila e i 30mila euro. Dai 40mila euro e oltre, invece, l’aumento toccherà quota +15,5 per cento. L’aumento annuo minimo, quindi, sarà di 23 euro, quello massimo è di 460 euro mentre sono stati deliberati gli sconti del 30 per cento della tariffa per chi ha due figli al nido e di un terzo del totale dovuto per chi ha tre figli al nido.
La spending review colpisce anche le famiglie
Il Comune di Roma, nella sua spending review, infatti, ha previsto un risparmio di almeno 8 milioni di euro nel triennio 2014-2016 nel settore scuola e istruzione. In particolare, per quanto riguarda il capitolo asili nido, il Campidoglio ha previsto interventi sulla spesa in grado di ridurre gli oneri correnti per 10 milioni l’anno. Soldi destinati a essere reinvestiti per incrementare l’offerta di posti e migliorare la qualità del servizio offerto ai piccoli e alle loro famiglie. Purtoppo, però, questo è solo il primo adeguamento all’insù dei costi: nel 2015 e nel 2016 iscrivere un bimbo in un asilo nido comunale comporterà progressivamente una spesa maggiore. In media un terzo in più rispetto a quella richiesta fino ad oggi. Negli anni scolastici 2015/2016 e 2016/2017, le tariffe dei nido sono destinate a schizzare sempre più in alto. Rispetto al 2013, nel 2015 si pagherà dal 13 al 30 per cento in più e nel 2016 è previsto un aumento che va dal 20 al 46 per cento.