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La parola d’ordine di questi anni è sicuramente sharing: condivisione. Siamo abituati a condividere sul web esperienze, foto e opinioni. Ma anche nella vita reale lo facciamo sempre più spesso: dal mezzo di trasporto a due, quattro o più ruote (con il bike sharing, il car sharing, il social bus sharing) alla casa (grazie a cohousing e house sharing), ai libri (con il bookcrossing) al lavoro. Tutto nell’ottica di una sharing economy che unisce le risorse per un fine comune: per esempio, la possibilità di ottenere più rapidamente un servizio, o di inquinare meno, insieme a quella di risparmiare. Su questi presupposti si fonda anche il baby sharing.
Il mondo del bambino
Il settore dell’infanzia è senz’altro uno dei terreni più floridi per questo tipo di iniziative, visto che i bambini crescono e cambiano in fretta, ancor più di gusti e tendenze: è dunque inevitabile che il ciclo vita dei prodotti (giochi, vestiti, accessori) a loro dedicati sia di breve durata. Sono nati così negozi fisici o siti web dove si scambiano, comprano e vendono abiti e accessori usati, giocattoli e oggetti per la cura del bambino, elettrodomestici e articoli di puericultura, molti addirittura nuovi perché ricevuti in dono e mai utilizzati.
Un portale dedicato
La nuova frontiera del baby sharing è sicuramente il baby sitter sharing o il parents sharing, in modo che i genitori possano suddividersi le spese per l’assistenza dei propri bambini e anche di sharing dei genitori stessi, grazie alla formula “Genitori in contatto”. È quanto propone il sito sitter-italia.it. Il sistema è semplice: i genitori si registrano sul sito e possono andare alla ricerca della baby sitter di supporto nella zona di riferimento, visionandone la foto, il curriculum, la disponibilità, le lingue parlate, le referenze. Allo stesso tempo, i genitori possono inserire il proprio annuncio di lavoro all’interno del portale, oppure se, oltre alla baby sitter, sono interessati a incontrare altre famiglie per occuparsi a turno dell’accudimento dei bambini, organizzare il doposcuola.
I vantaggi della condivisione
Ci sono diversi vantaggi nello scegliere di “dividersi” la baby sitter. Da un punto di vista economico, ovviamente, ma anche educativo: i bambini hanno occasione di vivere nuove esperienze, condividendo spazi e giochi. In Europa il fenomeno è già una realtà, grazie al sito oudermatch.nl (la versione olandese di Sitter-Italia.it).