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I bambini non dovrebbero mai assistere a episodi di soprusi. A maggior ragione fra le pareti di casa: il loro “nido”, infatti, dovrebbe essere il posto in cui sono più sicuri e protetti e in cui vivere le gioie più grandi. Purtroppo, invece, non è sempre così. Secondo i dati ufficiali, solamente negli ultimi cinque anni, ben 427mila minori sono stati testimoni di violenza domestica ai danni delle loro mamme, quasi sempre a opera dei loro papà. E secondo Save The Children, che ha deciso di analizzare questo fenomeno per poterlo combattere, un bambino che vede aggredire la mamma è come se venisse aggredito a sua volta.
Gravi ripercussioni sul bambino
La violenza domestica è una piaga più diffusa di quanto si pensi. Si calcola che nella metà dei casi di soprusi famigliari sulle donne i figli assistano ai maltrattamenti. Con ripercussioni davvero significative. “Questa violenza silenziosa non lascia sui bambini segni fisici evidenti, ma ha conseguenze devastanti: dai ritardi nello sviluppo fisico e cognitivo alla perdita di autostima, da ansia, sensi di colpa e depressione all’incapacità di socializzare con i propri coetanei. Un impatto gravissimo e a lungo termine che tuttavia, nel nostro Paese, è ancora sottovalutato” ha spiegato Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save The Children. Inoltre, il bambino-testimone di atti di violenza domestica è maggiormente a rischio di avere comportamenti violenti nei confronti del mondo esterno, disturbi del sonno e alimentari.
Problema spesso sottovalutato
Le mamme che subiscono violenza domestica non denunciano quasi mai i mariti e non si rivolgono quasi mai ai medici. Per quali ragioni? Spesso, perché non riconoscono la gravità della situazione: nel 57% dei casi non considerano i maltrattamenti che hanno subito come un reato, ma solo come qualcosa di sbagliato. E, invece, si tratta di atti gravissimi, sia per loro sia per i loro figli.
La campagna di Save the Children
Ecco perché Save The Children ha deciso di intervenire e di lanciare la campagna #abbattiamoilmurodelsilenzio, che ha l’obiettivo di accendere i riflettori su questo fenomeno e ribadire l’urgenza di una strategia per contrastarla. Nell’ambito della campagna, ha realizzato, oltre a un dossier di approfondimento con tutti i dati della problematica, un video e un file audio per permettere di “entrare” nella camera di un bambino di sette anni che vive in un clima di paura perché assiste alla violenza nei confronti della mamma.