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A partire dal viaggio e dalla scelta del mezzo di trasporto più adeguato, le prime vacanze con il neonato vanno organizzate in ogni dettaglio per non farsi trovare impreparati di fronte alle prime emergenze con il piccolo e per godersi finalmente qualche meritato giorno di ferie.
Come andare in vacanza
Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, a dieci giorni dalla nascita il neonato può raggiungere qualsiasi meta con quasi ogni mezzo, a patto che i genitori osservino alcune precauzioni per tutelare la salute del bebè. Si possono scegliere in tutta tranquillità sia l’automobile sia il treno, sul quale il neonato non occupa un posto a sedere e, quindi, potrà viaggiare in braccio alla mamma.
Meglio evitare l’aereo
Gli esperti sconsigliano invece, come prima vacanza del piccolo, una meta troppo lontana che lo costringa a prendere l’aereo. Infatti, il bebè sarà sottoposto a un certo grado di stress dovuto a eventuali sbalzi di temperatura, di pressione, a luce e rumori che possono disturbarlo. Inoltre, specie durante periodi a rischio per le malattie respiratorie, la possibilità di contrarre infezioni respiratorie è decisamente più elevata. La scelta migliore è quella di rimandare il viaggio in aereo a quando il bimbo sarà più grande.
Le mete più adatte al bebè
Qualunque sia la meta scelta, è importante osservare delle precauzioni. Al mare, il bambino trae beneficio dallo iodio dell’acqua e dal sole che sintetizza la vitamina D e fa bene alle ossa, ma un neonato non deve mai essere esposto ai raggi diretti del sole, nelle ore centrali della giornata e senza protezione solare che, oltre alla crema con filtro protettivo, comprende cappellino e maglietta di cotone chiari. Il mattino presto o al tramonto sono i due momenti migliori. Particolare attenzione va fatta allo stato di idratazione del bimbo: campanelli d’allarme possono essere eccessivo torpore, pannolino asciutto per troppe ore, irritabilità. La montagna è più fresca rispetto al mare, ma anche in questo caso è importante proteggere il neonato con creme e abiti adatti. è importante però assicurarsi di non andare oltre 2.000-2.500 metri di altezza dove il bambino potrebbe soffrire di disturbi legati alla pressione. Da evitare anche ambienti lacustri o molto umidi, perché sono i più amati da zanzare, pappatacei e altri insetti che pungono per nutrirsi di sangue e sono portatori di malattie anche gravi.