Trapianto di midollo: ora genitori sempre donatori

Elisa Carcano A cura di Elisa Carcano Pubblicato il 26/11/2018 Aggiornato il 27/11/2018

Il trapianto di midollo è, spesso, l’unico salvavita nelle malattie del sangue che colpiscono i bambini. Grazie alla scienza, i genitori possono diventare sempre donatori compatibili 

Trapianto di midollo: ora genitori sempre donatori

Nel caso di leucemie, tumori del sangue e malattia talassemica, il trapianto di midollo costituisce l’unica soluzione in grado di salvare la vita a un bambino. Fino a  poco tempo fa, si cercavano i donatori compatibili tra i fratelli, prima, con una percentuale di compatibilità attorno al 25% e poi nei registri dei donatori di midollo e sangue placentare. Ma anche con quest’ultima ricerca, la probabilità di trovare un donatore perfetto non superava il 30%.

Nuovi scenari

Oggi, però, lo scenario sta cambiando e tutto ciò grazie al lavoro di ricerca di un’équipe tutta italiana, quella del professor Locatelli dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Grazie a queste scoperte, è oggi possibile che i genitori siano sempre donataori compatibili: una nuova tecnica di manipolazione delle cellule staminali, infatti, garantisce che il bambino malato, che necessita di trapianto di midollo, possa avere sempre una “copertura” in uno dei genitori. In questo modo, non solo si evitano disperate ricerche di donatore con annessa perdita di tempo prezioso ma, si ottengono anche risultati sorprendenti in termini di guarigione: l’aspettativa di vita e la guarigione completa in caso di trapianto di midollo, sono qui sovrapponibili a quelle raggiunte con un donatore compatibile esterno.

Di che cosa si tratta

In breve, l’équipe del Bambino Gesù, ha trovato il modo per “rielaborare” le cellule staminali dei genitori, in modo che esse svolgano una funzione perfetta una volta trapiantate nel piccolo paziente. I ricercatori sono riusciti, infatti, a eliminare le cellule cattive (che aggrediscono in caso di incompatibilità tra donatore e paziente) lasciando però elevate quantità di cellule buone (protettive fino a 4 mesi dopo il trapianto).

Trattati con successo già 80 bambini

La tecnica è già stata applicata a un’ottantina di bambini affetti da leucemia, tumori del sangue e gravi forme di immunodeficienza, raggiungendo una probabilità di guarigione attestata attorno all’80%. Addirittura, questo tipo di manipolazione staminale può portare a una guarigione definitiva di bambini per cui non vi era più alcuna speranza di vita. 

 
 
 

In breve

FRUTTO DELLA RICERCA ITALIANA

Grazie a un’équipe di medici italiani, oggi è sempre possibile il trapianto di midollo da genitore a figlio. Merito di una nuova tecnica di manipolazione delle staminali.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti