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A volte dovrebbero essere i figli a rimproverare i genitori che utilizzano in modo eccessivo smartphone e tablet, anche a tavola. Questa continua connessione virtuale in realtà “disconnette” i rapporti reali con i figli(), creando spesso conflitti e tensioni all’interno della famiglia.
Perdita della dimensione familiare
È quanto sostiene uno studio della University of Michigan Health System che spiega che i bambini interiorizzano gli stili di comportamento delle figure di riferimento. L’invasione della tecnologia ha confuso i limiti tra lavoro e vita sociale, senza lasciare il giusto spazio alla dimensione della famiglia. Nella ricerca sono stati esaminati i rapporti tra 35 operatori sanitari e i loro figli e nipoti, chiedendo con quale frequenza e in che contesto fossero utilizzati smartphone e tablet a casa. I partecipanti hanno ammesso le difficoltà incontrate per bilanciare il tempo dedicato alla tecnologia (per svago o per lavoro) con quello della famiglia. I momenti di condivisione, infatti, spesso vengono interrotti proprio perché si hanno a portata di mano questi dispositivi.
L’orario lavorativo si è dilatato
La continua reperibilità ha invaso anche il tempo libero: ci si sente obbligati a rispondere immediatamente, subissati da e-mail, messaggini, whatsapp, gruppi Facebook e tanti altri “disturbatori” virtuali, che rubano il tempo alla famiglia e dal riposo. Di fatto, l’orario di lavoro si è dilatato, intaccando i più intimi momenti di vita privata.
Conseguenze sui più piccoli
Le conseguenze le subiscono soprattutto i bambini, che potrebbero interpretare questo atteggiamento – sbirciatine al cellulare e qualche parola di conversazione – come una modalità di relazione corretta. Sarebbe opportuno, quindi, delimitare l’orario in cui è consentito l’utilizzo dei dispositivi elettronici e vietarli ai propri figli nei momenti di maggiore condivisione, per esempio quando si guarda un film tutti insieme o durante i pasti. Inoltre, un altro rischio è che il comportamento “online” dei genitori possa instillare nei bambini la sensazione di essere abbandonati, sensazione che essi stessi cercheranno di colmare attraverso la tecnologia.