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Beach volley, calcetto, racchettoni o anche semplicemente passeggiate sulla battigia: in spiaggia, sono tante le occasioni in cui si rischia di farsi male e procurarsi dei traumi: botte, distorsioni, slogature. Soprattutto se ci si lascia vincere dalla tentazione di lanciarsi nelle attività più disparate pur non essendo allenati. “In estate aumentano significativamente i cosiddetti “traumi da spiaggia”, ovvero quegli infortuni causati dallo sport praticato al mare, sul bagnasciuga, senza tenere conto delle particolari condizioni in cui si gioca. Si stima che durante il periodo estivo, distorsioni e rotture di legamenti e tendini aumentino addirittura del 20%” avverte Giuseppe Monetti, docente di Medicina dello Sport, direttore e fondatore della scuola G-Scan (RM dinamica in ortostatismo dell’apparato muscolo-scheletrico).
Perché è così insidiosa
A rendere la spiaggia così insidiosa sono soprattutto due ragioni. Innanzitutto, occorre considerare che si tratta di un terreno poco omogeno, caratterizzato da piccole buche, dislivelli, irregolarità. Di conseguenza, quando ci si muove sulla sabbia, le nostre articolazioni sono chiamate a uno sforzo maggiore. In secondo luogo, specialmente nelle località più frequentate, in spiaggia si possono svolgere tantissime attività diverse, dal beach volley alla ginnastica sulla battigia, dai tornei di calcetto ai balli di gruppo. Difficile, dunque, dire di no. Così, specialmente se non si è particolarmente allenati, il rischio di farsi male è dietro l’angolo.
I rischi del beach volley
Uno degli sport più gettonati in spiaggia, e purtroppo anche sottovalutati, è il beach volley. Un grande classico di chi lo pratica è farsi male all’estremità di un dito, normalmente a causa della palla che finisce sulla punta. Si parla allora di dito insaccato. Anche le ferite e lacerazioni conseguenti alle cadute sulla sabbia sono piuttosto frequenti. Ma possono subentrare anche problemi più seri. “Questo sport può causare problemi principalmente alle donne che, disponendo di una potenza legamentosa inferiore rispetto agli uomini, soffrono maggiormente di distorsioni e si infortunano con una percentuale maggiore” spiega l’esperto.
Se si gioca a calcetto attenzione al ginocchio
Attenzione anche alle partite di calcetto. Se il piede resta “bloccato” nella sabbia si può andare incontro a una frattura della caviglia o a un trauma al tendine rotuleo, il tendine laterale del ginocchio. Senza dimenticare che i calciatori possono prendere delle botte in varie parti del corpo e sviluppare quindi degli ematomi. Se il colpo è al naso, si può verificare un’epistassi, ossia una perdita di sangue dalle narici.
Come intervenire
Se ci si fa male mentre si gioca o ci si allena in spiaggia, è importante interrompere immediatamente ogni attività e applicare sulla parte dolente del ghiaccio e una fasciatura per bloccare l’ematoma. Non cercare, invece, di muoversi a forza e non bloccare l’articolazione. Se la situazione non migliora o si prova molto male meglio andare al pronto soccorso.