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I pericoli principali sono rappresentati da “incontri ravvicinati” con meduse, pesce velenosi, come il pesce ragno, e i ricci. Come è possibile riconoscere i pericoli marini e divertirsi con spensieratezza? Ecco i consigli degli esperti per una vacanza con i bambini al mare in tutta sicurezza.
I pesci velenosi
Persino nei nostri mari sono molti i pesci che possono essere velenosi. Nel mediterraneo, infatti, ci sono lo scorfano, le razze, il pesce ragno, la tracina. Sono pesci particolari perché hanno la capacità di mimetizzarsi bene nella sabbia e tra le rocce in acque anche molto basse. Proprio per questo non è così difficile calpestarne uno, oppure appoggiarci sopra inavvertitamente una mano. Non sono pesci aggressivi ma non bisogna né toccarli né disturbarli. La puntura di questi pesci provoca un dolore lancinante, intenso e pulsante.
Il pesce ragno
Man mano che trascorrono i minuti, il dolore si irradia a tutta la parte del corpo colpita e la zona diventa rossa e gonfia. Talvolta inoltre possono comparire febbre, malessere generale. La prima regola, spiegano i medici, è quella di immergere subito, e per almeno trenta minuti, la parte ferita in acqua calda che ha, infatti, la capacità di inattivare la tossina. In mancanza di acqua calda, occorre avvolgere la parte colpita in un fazzoletto e coprire con la sabbia calda. Se, invece, è già passato qualche minuto dal contatto, bisogna fare un impacco di acqua fredda che riduce l’assorbimento del veleno. Va, poi, sempre controllato che non siano rimaste nella pelle delle spine e in tal caso rimuoverle con una pinzetta: è un’operazione che va fatta con molta delicatezza e cautela, per evitare una loro rottura, oppure che penetrino ancora di più nella pelle. Infine, è bene rivolgersi al medico che, oltre a un farmaco antidolorifico, prescrive in genere un antibiotico per evitare il rischio di infezione.
I ricci di mare
Che fare, invece, se i bambini al mare mettono un piede su un riccio di mare? Il consiglio dei medici è di togliere i pezzi degli aculei rimasti nella pelle con l’aiuto di una pinzetta a punta stretta e di uno spillo, dopo averli sterilizzati. Occorre fare attenzione a non spezzare gli aculei e a toglierli completamente. La parte va poi disinfettata; occorre poi spalmare una pomata antibiotica e coprire con un cerotto.
Le meduse
Che cosa fare, infine, se i bambini al mare vengono punti da una medusa? La prima cosa, dicono i medici, è non farsi prendere dal panico; una volta fuori dall’acqua, bisogna verificare che non vi siano parti di medusa rimaste attaccate alla pelle: in questo caso devono essere tolte. Se non si dispone di un disinfettante, l’unica cosa utile è far scorrere acqua di mare sulla parte infiammata. Occorre evitare che il bimbo si gratti o si sfrofini sulla sabbia. Non bisogna, poi, ricorrere a medicazioni estemporanee con ammoniaca, aceto, alcol o altri rimedi fai-da-te: non si fa altro che peggiorare la situazione. La medicazione corretta va fatta con gel astringente al cloruro d’alluminio, che ha un’immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine.